AGI - "Non è affatto un atto unilaterale, il decreto ministeriale non entra nel merito delle materie di contrattazione, serve alle pubbliche amministrazioni per riuscire a dare attuazione a una norma di legge già passata da Camera e Senato". Lo ha sottolineato il ministro della P.a, Fabiana Dadone, ospite di 'Economia24' su Rainews24, replicando alle critiche rivolte dai sindacati che hanno definito il decreto ministeriale "un atto unilaterale". "In questa fase non si poteva pensare di aprire una discussione tra amministrazione e sindacati perché è una fase emergenziale ed era necessario velocizzare alcuni passaggi pertanto abbiamo voluto dare degli strumenti alle amministrazioni", ha aggiunto il ministro.
"Il lavoro agile a regime sarà diverso rispetto a quello conosciuto in fase emergenziale", ha proseguito il ministro, "non si è mai chiuso in queste settimane e riguarda la regolamentazione del lavoro agile da gennaio in avanti". "Per il resto - ha spiegato - il tavolo di contrattazione si dovrebbe aprire nei prossimi mesi a fronte delle risorse stanziate dal governo per il rinnovo contrattuale".
Infine un passaggio sulle risorse stanziate per il rinnovo dei contratti pubblici, che per Dadone "sono adeguate". "Ritengo siano molto di più perché li sommo alle risorse stanziate negli anni precedenti e si arriva a 6,7 miliardi complessivamente per cui le risorse stanziate sono adeguate dal mio punto di vista", ha spiegato Dadone sottolineando che si tratta di "risorse importanti visto anche il momento complicato che il Paese sta affrontando".