AGI - E' ancora stallo nella trattativa tra Governo e Atlantia sul futuro di Autostrade per l'Italia. In mattinata è arrivata l'ultima proposta di Aspi alla ministra delle infrastrutture e trasporti, Paola De Micheli, che tuttavia non cambia pero' lo stato dei negoziati. "È appena arrivata una nota di Aspi con cui ci ha comunicato" l'adesione "al testo dell'accordo chiedendo la sola eliminazione della clausola dell'articolo 10 in relazione della condizione di efficacia della trattativa societaria". Lo ha detto la ministra delle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli in audizione di fronte alla Commissione Ambiente della Camera spiegando che "la non accettazione della clausola dell'art. 10 richiama gli impegni assunti da Atlantia e Aspi nella lettera inviata il 14-15 luglio".
La ministra ha poi aggiunto che "Cdp ha informato i ministri competenti con il carteggio" intercorso tra le parti che dimostra come "la trattativa si sia sviluppata con criteri competitivi".
"Nell'articolo 10 - ha spiegato la ministra - si prevede che la condizione di efficacia della transazione è subordinata alla realizzazione degli impegni assunti da Atlantia sugli assetti societari con la lettera del 14 luglio. Non c'è niente di segreto, non ci sono atti di forza, c'è semplicemente la riproposizione di un impegno che una delle due parti in campo ha proposto, in questa faticosa, lunga e complessa trattativa, e che il governo ha accettato. In sostanza, è la riproposizione degli impegni assunti nelle lettere del 14 luglio".
Lo stallo della trattativa tra governo, Atlantia e Aspi quindi prosegue: "Lo stallo della trattativa consegue in definitiva al fatto che, fino ad oggi, Autostrade si è sottratta alla condivisione dei contenuti tecnico-giuridici dello schema dell'atto negoziale, il quale è all'evidenza imprescindibile allo scopo di definire la procedura di contestazione attivata dopo il tragico evento dell'agosto 2018 (il crollo del Ponte Morandi, ndr), tale da soddisfare l'interesse collettivo affinché la gestione di questa rilevantissima quota della rete autostradale sia ispirata a principi di equità e sicurezza. Lo stallo si è determinato anche in ragione del fatto che Autostrade non intende accettare la condizione sospensiva legata alla finalizzazione della modifica dell'assetto societario del concessionario, prevista appunta nell'articolo 10 dello schema di accordo", ha spiegato De Micheli.
Aspi: art.10 estraneo a rapporto concessori
Nella lettera Autostrade conferma ai ministeri competenti la propria "disponibilità, anche immediata, a sottoscrivere - con la sola eliminazione della condizione di efficacia relativa al perfezionamento della cessione del controllo di Autostrade per l'Italia a Cassa Depositi e Prestiti, in quanto estranea al rapporto concedente-concessionario - l'atto transattivo, anche nella versione inviata dagli stessi Dicasteri lo scorso 23 settembre, senza alcuna modifica o affinamento".
Nessuna ipotesi di nazionalizzazione
De Micheli ha poi precisato che il governo non ha "mai pensato a una nazionalizzazione" di Autostrade per l'Italia, "le trattative rispondono a un percorso che Atlantia stessa ha proposto". Non c'e' sul tavolo "nessuna nazionalizzazione ma il tentativo di realizzare gli impegni che Atlantia si e' assunta verso il governo", ha aggiunto. Ripercorrendo le tappe dei negoziati, De Micheli ha evidenziato che "Cdp ha informato i ministri competenti con il carteggio" intercorso tra le parti che "la trattativa si sia sviluppata sulla base di criteri competitivi e delle prassi correnti di mercato".
Riequilibrato il rapporto concessorio
Per la ministra comunque le trattative che sono state portate avanti con le società della famiglia Benetton non sono state inutili. "Credo che l'attività fatta in questo anno, al netto del percorso negoziale con Aspi, abbia già portato una cosa fondamentale che è quella di aver riequilibrato il rapporto tra concedente e concessionario", ha spiegato. "Il concedente non consente più al concessionario controlli in autonomia, ha imposto a tutti i concessionari regole uguali per tutti. In attesa che ci possa essere la costituzione di un'Agenzia indipendente, il ruolo di controllore delle infrastrutture autostradali è tutto in capo alla Vigilanza della concessione che ha un numero importante di ispettori che controllano. Nasce proprio dalle ispezioni l'esigenza di intervento sui ponti e gallerie. Credo che sia fondamentale, di fronte a un assetto di concessione che prevede il ruolo dei privati, per il perseguimento dell'interesse pubblico il ruolo di regolazione e controllo. Più sono forti questi due poteri più il rischio che già si è consumato nei fatti nel recente passato (il crollo del Ponte di Genova, ndr) noi lo riduciamo vicino allo zero", ha osservato De Micheli.