AGI - "Se si fallisce nel compito che abbiamo di fronte, nei pochi mesi ormai che ci separano dalla precisa definizione delle misure da presentare in Europa, non va a casa solo lei. Andiamo a casa tutti".
Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, intervenendo all'Assemblea generale dell'associazione delle imprese rivolgendosi al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, presente in sala spiegando che "in quel caso il danno per il Paese sarebbe immenso e lo pagheremmo tutti per anni a venire. Semplicemente - ha sottolineato - non possiamo permettercelo".
"Sui conti pubblici serve un'operazione verità", ha detto il presidente di Confindustria. "Non si scorge ancora una prospettiva solida di interventi che diano sostenibilità al maxi debito pubblico intaliano, il giorno in cui la Bce dovesse terminare i suoi interventi straordinari sui mercati grazie ai quali oggi molti si illudono che il debito non sia più un problema".
Per Bonomi, "anche questa non è una posizione ideologica. Come ci ha ricordato ancora una volta Mario Draghi, nella crisi la differenza non è tra più o meno debito, ma tra quello 'buono' e 'non buono'".
La differenza, ha sottolineato ancora il presidente di Confindustria, "è che il primo rende il debito meglio sostenibile attraverso meno spesa corrente, ma con più investimenti che alzino la produttività e riforme strutturali che estendano mercato e lavoro creando più coesione sociale". L'unico "debito buono" ha proseguito "è quello utilizzato a fini produttivi".