AGI - Dopo l'annullamento del presidio di domani a Roma nelle vicinanze di Palazzo Chigi, i sindacati sospendono anche lo sciopero indetto anch'esso per domani nel siderurgico ArcelorMittal a Taranto. La decisione è stata presa stasera dalle sigle metalmeccaniche dopo il vertice al Mise col ministro Stefano Patuanelli. Lo sciopero era stato inizialmente proclamato per 24 ore e vi avrebbero partecipato oltre ai dipendenti diretti ArcelorMittal, anche quelli dell'indotto della fabbrica siderurgica.
Per domani, alle 12, ArcelorMittal sta intanto convocando i sindacati al Mise. Le convocazioni stanno partendo questa sera. A oggi non c'è ancora una schiarita sul fronte ArcelorMittal, anzi i problemi da affrontare restano ancora molti. Incerto lo scenario. Prova ne è che a Milano è saltata anche la mediazione alla Camera arbitrale tra ArcelorMittal e Ilva in amministrazione straordinaria su un contenzioso di circa 200 milioni tra fitti non pagati dal gestore ArcelorMittal e quote C02. Tuttavia il Governo, col ministro Patuanelli, ha assunto l'impegno di rimettere subito mano al dossier ArcelorMittal ora che è superata la scadenza elettorale delle regionali.
Oltretutto, il tempo stringe e incombono sempre più due elementi. Il primo è la situazione del siderurgico a Taranto, che i sindacati definiscono ad un livello allarmante tra massiccia cassa integrazione, impianti fermi, produzione al minimo storico, manutenzioni che non si fanno e sicurezza di tutti a forte rischio. L'altro elemento è dato dal tempo.
Stando all'accordo di marzo, entro novembre Governo e ArcelorMittal devono trovare un nuovo accordo definitivo che deve sancire l'ingresso dello Stato, con la formula del coinvestimento, accanto al privato. Se questo non avverrà, in base all'accordo di marzo, ArcelorMittal potrà disimpegnarsi pagando una penale di 500 milioni.
Ma cosa ha assicurato il Governo nel vertice odierno? Anzitutto il ministro Patuanelli convocherà l'ad di ArcelorMittal Italia, Lucia Morselli, a breve, forse già sabato prossimo. Inoltre, ci saranno incontri e tavoli di approfondimento tecnico con i ministeri del Lavoro, dell'Ambiente e dell'Economia da ottobre. Il ministro ha dato massima disponibilità a calendarizzare gli appuntamenti.
Mentre, su un piano più immediato, già lunedì si terrà un tavolo tecnico tra ministero dello Sviluppo economico, i sindacati di ArcelorMittal e Invitalia.
Al centro saranno i temi dell'accordo di marzo e la manutenzione degli impianti. Il piano industriale di marzo è perfettibile, ha detto Patuanelli, e l'obiettivo del Governo resta da un lato la sostenibilità ambientale e dall'altro la piena produzione con investimenti anche privati accanto a quelli pubblici. Invitalia, che sta negoziando con ArcelorMittal, rappresenterà lo Stato nella società.
Per il sito di Taranto serve un investimento di 3 miliardi: di qui l'orientamento del Governo di attingere al Recovery Fund. Per Gianni Venturi, della Fiom Cgil, "è necessario avviare una trattativa vera con Governo, azienda, Ilva in amministrazione straordinaria e organizzazioni sindacali". "Se non ci sarà una virata decisa nella trattativa già la prossima settimana, il quadro sarà molto complicato", aggiunge Venturi.
Per Guglielmo Gambardella, segretario Uilm, "il primo impegno che chiediamo è quello di obbligare immediatamente ArcelorMittal a ristabilire le condizioni di sicurezza minime". "Restiamo basiti sull'affittuario - aggiunge Gambardella - che non ha fatto gli investimenti che si era impegnato a fare nei due anni" ed "ha distrutto quello che era un patrimonio industriale del Paese".
Per Valerio D'Alo', segretario Fim Cisl, "siamo riusciti finalmente a trasmettere al ministro Patuanelli e ai commissari Ilva la forte criticità che c'è su Taranto e che rinviene, per la gran parte, dal disinteresse dell'azienda, soprattutto verso le manutenzioni. Che sono ferme mentre gli impianti vengono cannibalizzati. Revochiamo lo sciopero perchè l'interlocuzione col Governo è stata ottenuta".