AGI - Il rimbalzo del Pil nel III trimestre sarà impetuoso, con un calo per il 2020 che nella nota di aggiornamento al Def, sarà a una cifra. Il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, sceglie il palco del 'Cortile di Francesco' ad Assisi per fare il punto sullo stato di salute della ripresa italiana in vista dell'approvazione della NaDef, che - svela - sarà "il 28 o il 29 settembre".
Il Pil
Il titolare del Mef non ha commentato le indiscrezioni sulla stima sul Pil 2020 che sarà contenuta nel documento ma ha confermato la propria precedente posizione di un calo in singola cifra per quest'anno. Gualtieri ha sottolineato che già alla fine del secondo trimestre il rimbalzo era "superiore alle nostre attese".
Fra luglio e settembre, poi, il governo stima "un rimbalzo superiore al calo del secondo trimestre, che era stato del 12,8%"; nonostante questo "siamo prudenti perché già scontiamo un quarto trimestre di rallentamento rispetto a questo terzo trimestre impetuoso".
Il fisco
L'esecutivo continua a lavorare sulla riforma del fisco, che sarà "a moduli" e che vedrà un ulteriore "passo avanti" in direzione del 'pagare tutti ma pagare meno' anche nel 2021. L'obiettivo resta quello di "mettere poi in campo una riforma che semplifichi il fisco per gli italiani" e che consenta "di ridurre la pressione fiscale su chi lavora e chi produce"; le risorse, però, non verranno dal Recovery Fund.
I fondi europei non serviranno per tagliare le tasse ma possono invece "aiutare a sostenere e finanziare l'entrata a regime della riforma fiscale e delle riforme che possono renderla sostenibile sul medio periodo". Parlando più in generale del piano che sarà presentato in Europa sugli oltre 200 miliardi in arrivo, Gualtieri ha smentito che ci siano ritardi.
L'Italia non è in ritardo sul piano per il Recovery Fund. "È una fake news, stiamo seguendo la tabella di marcia migliore per presentare un buon piano", ha indicato. Con queste risorse, ha detto ancora il titolare del Mef, l'Italia non ha "solo il problema di affrontare le conseguenze della pandemia, ma anche quello di affrontare alcuni nodi di fondo dell'economia" e "la necessità di trasformare il Paese per eliminare questi colli di bottiglia che da troppo tempo ci rendono un paese che cresce assai meno della media Ue e con troppe disuguaglianze".
Lavoro e pensioni
All'interno del suo intervento il ministro ha parlato anche di lavoro e pensioni. Da un lato ha escluso che nel 2021 ci sia "la cassa integrazione generalizzata e gratuita per tutti", una fase che "già ora stiamo superando". Per il titolare del Mef ci sarà la normale cassa integrazione a cui sarà affiancato "qualche elemento specifico per sostenere i settori in maggior difficolta'".
Con la fine di Quota 100, un'idea "non saggia" che per fortuna "è costata meno del previsto", il governo è già al lavoro. "Naturalmente si pone il tema di cosa fare dopo", ha sottolineato Gualtieri. "Per questo c'è un tavolo guidato dal ministero del Lavoro che deve affrontare la questione di come governare il salto nel rispetto della sostenibilita' della finanza pubblica e del sistema pensionistico".
Il Mes e la politica
Il ministro non si è sottratto a due riflessioni su altrettanti temi politicamente più scottanti, come l'utilizzo del Mes, che divide la maggioranza, e le conseguenze del voto sull'esecutivo. "Posso solo dire che sono elezioni regionali, sono importanti per i cittadini delle Regioni. Quelle che decidono il governo solo elezioni politiche", ha detto rimarcando la necessità di rispettare il silenzio elettorale.
E sullo strumento europeo per le spese in sanità, poi, ha invitato a evitare contrapposizioni. "Il Mes è un elemento che rende meno costoso finanziare le nostre spese legate al sistema sanitario, che faremo comunque", ha premesso. "Tuttavia a me sembra evidente che avere delle ulteriori risorse a tasso 0 è meglio che averle a tasso 1, soprattutto perché queste risorse sono disponibili senza condizionalità", ha concluso Gualtieri.