AGI - E' ufficiale: nella partita con il London Stock Exchange, che detiene il 100% di Borsa italiana, entra ufficialmente la cordata formata da Cassa Depositi e Prestiti e da Euronext, che gestisce le piazze di Amsterdam, Bruxelles e Parigi. Lo scorso 21 agosto avevano presentato un'offerta per Mts, la piattaforma elettronica per la trattazione all'ingrosso di titoli obbligazionari europei a reddito fisso, mentre lunedì prossimo a Londra dovrebbe arrivare una seconda proposta, ad hoc per Borsa Spa. La scadenza era fissata per oggi, ma le due società hanno chiesto qualche giorno di tempo per effettuare una due diligence più approfondita.
Se l'offerta andrà in porto, i vertici verranno nominati da Roma
In caso di vittoria,la holding del gruppo vedrà Cdp e la Cassa francese governare a pari merito. La questione comunque è molto complessa. La ricostruisce il Financial Times, spiegando che la borsa britannica ha la proprietà assoluta di Borsa Italiana, che detiene il 62% del capitale di MTS. Il resto della piattaforma obbligazionaria è di proprietà di un gruppo di banche tra cui JPMorgan Chase, Citigroup e Intesa Sanpaolo. La LSE ha detto che ci potrebbero essere "potenziali benefici" dalla vendita delle attività insieme.
Nessuna posizione ufficiale del Governo italiano
Il Financial Times rileva che "anche se il governo italiano non ha ancora dichiarato la sua posizione sul futuro di Borsa Italiana e di MTS, si è rapidamente mosso per mettere insieme un'offerta potenziale", ossia questa formalizzata oggi di Cassa Depositi e Prestiti ed Euronext che già la scorsa settimana avevano inviato alla LSE una manifestazione di interesse per MTS. L'appoggio non è arrivato in modo palese ma il progetto piace sicuramente al Governo Italiano. Il Financial Times ha ricordato che in na nota il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri ha affermato: "Auspico che il gruppo Borsa Italiana trovi la sua collocazione strategica all'interno del Mercato Unico e dell'Eurozona". "Borsa Italiana è altamente strategica per il Paese", ha detto Davide Zanichelli, membro del Parlamento di Five Star, il senior partner della coalizione italiana al governo. "Il governo deve lavorare con tutte le parti interessate, non solo con i francesi, per aderire all'offerta che risponde meglio alle esigenze delle aziende italiane".
Ma in corsa ci sono anche i tedeschi e gli svizzeri
Secondo il Financial Times, se MTS e Borsa Italiana hanno un valore politico per il governo, hanno un appeal commerciale per i gruppi di borsa rivali. Ad esempio, in campo scalda i muscoli anche Deutsche Boerse, mentre Six Group, il gestore della Borsa di Zurigo, secondo quanto si apprende, ha già preparato e intende presentare a breve giro un'offerta per Borsa Italiana, con una proposta che troverebbe i suoi maggiori punti di forza in un livello importante di investimenti previsti e l'ampia autonomia che sarebbe lasciata a Borsa Italiana. Ma la vendita degli asset italiani arriverebbe in un momento in cui la pandemia ha acuito l'istinto interventista del Governo italiano, ricorda il Ft: oltretutto, fa notare, proprio nei mesi scorsi il Governo ha rafforzato il "golden power" che limita gli investimenti stranieri in settori considerati chiave per l'infrastruttura nazionale, per esempio difesa e telecomunicazioni.