AGI - Un piano di rilancio da 100 miliardi che produrrà "effetti concreti" e punterà soprattutto sulla creazione di posti di lavoro ("priorità assoluta"). A presentarlo il premier francese, Jean Castex secondo cui se il maxi-piano darà i suoi frutti, il suo impatto sul debito pubblico sarà "quasi interamente assorbito dal 2025". "Ci aspettiamo un ritorno sull'investimento molto rapido. Se raggiungerà l'obiettivo di riattivare l'attività, il suo impatto sul nostro rapporto debito/Pil sarà quasi interamente assorbito dal 2025", ha dichiarato il capo del governo, mentre la crisi causata dall'epidemia di Covid-19 farà salire il debito pubblico a quasi il 121% del Pil quest'anno.
Castex ha promesso 160.000 posti di lavoro nel 2021. "Rilanciare l'economia e combattere la disoccupazione è l'obiettivo prioritario del piano", ha detto. "Spero che il piano di ripresa crei 160.000 posti di lavoro nel 2021: questo è il nostro obiettivo". L'economia francese ha vissuto la sua peggiore crisi dal 1945, con il prodotto interno lordo che è crollato del 13,8% nel secondo trimestre, dopo un calo di oltre il 5% nel primo. Il governo prevede che il pil per il 2020 si contrarrà dell'11% e un totale di 800.000 posti di lavoro persi nel corso dell'anno. "Questo piano non è concepito solo per curare le ferite della crisi", ha spiegato Castex, ma "getta le basi per il futuro".
Ritornare alle condizione pre-Covid nel 2022
Tra gli obiettivi del piano c'è quello di far tornare l'economia francese alle condizioni pre-Covid entro il 2022. A preoccupare l'esecutivo, la previsione secondo cui quest'anno si perderanno 800.000 posti di lavoro. Il piano si compone di una maggior spesa pubblica e un alleggerimento fiscale, in particolare, per le imprese e si aggiunge ad altre centinaia di miliardi di euro già spesi. Dei 100 miliardi, circa 40 arriveranno dal Recovery Fund Ue; Parigi presenterà alla Commissione Ue il prossimo mese il programma di spesa.
La maggior parte della somma (35 miliardi) andranno alle imprese anche se Philippe Martinez, capo del sindacato di sinistra CGT, ha accusato il governo di non aver chiesto e ottenuto, in cambio, dalle aziende la promessa che avrebbero salvaguardato i posti di lavoro. "Danno soldi a Renault e Air France per cosa?", ha attaccato, "per fargli fare licenziamenti".
Circa 30 miliardi saranno indirizzati invece alle politiche green. Anche in questo caso gli attivisti verdi si sono lamentati per l'esiguità dei fondi stessi e hanno chiesto al governo impegni stringenti delle imprese su obiettivi green. Moody's ha spiegato che il pacchetto, pari a circa il 4,5% del Pil, non cambierà il giudizio sul merito di credito.