AGI - “Il futuro è privato”. San Jose, California, aprile 2019. Con queste parole Mark Zuckerberg, 37 anni, annunciava al mondo la prima grande rivoluzione del social da lui fondato 15 anni prima nella sua stanzetta da universitario di Stanford.
Una nuova filosofia, più attenta alla sfera privata, che avrebbe trovato forma in una nuova veste grafica. Ed eccolo il “Nuovo Facebook”, arrivato nei mesi scorsi per la versione mobile, ora disponibile per tutti anche in quella desktop. La prima evidenza è che il tradizionale blu della barra di ricerca ha lasciato spazio al bianco (o al nero in versione ‘dark’ per il risparmio energetico). Caratteri più leggibili e icone più lucide. E tanto spazio alle funzioni che per Zuckerberg erano fondamentali per FB5, la quinta versione della piattaforma.
“È stata data grande visibilità alle funzioni che vuole far utilizzare di più in questo momento e che diventeranno fonte di reddito”, commenta all’AGI Vincenzo Cosenza, esperto di social media e curatore del blog Vincos.it. E sono quelli dietro le quattro icone che oggi, oltre l’icona Home, costituiscono la fascia superiore di FB5: “I video (Watch), il mercatino (Marketplace) i gruppi (Groups) e i giochi (Games). A questo si aggiungono le storie messe ben in evidenza perché lì dentro Facebook può trovare nuovo spazio per inserire le pubblicità degli inserzionisti”.
La fruizione stessa del social sembra cambiata, quasi veicolata dal nuovo assetto. L’occhio è catturato spesso dalle sezioni video, dai gruppi e dalle stories. Una dimensione più intima indotta dal nuovo layout, al quale Menlo Park ha lavorato per anni. Quando un social decide di cambiare, le logiche che muovono proprietà e sviluppatori sono sì usabilità e leggerezza, ma anche logiche commerciali. “Il problema di Facebook è che il suo business pubblicitario va talmente bene che gli spazi a disposizione diminuiscono”, spiega Cosenza. “Quindi c’è bisogno di trovare nuovi ‘muri’ sui quali affiggere i cartelloni pubblicitari”. Ecco quindi spiegata la necessità di dare importanza alle Storie e ai quattro spazi sociali dentro Facebook: giochi, gruppi, video, mercatino.
Come si riprogetta una piattaforma da 3 miliardi di utenti
C’è voluto molto tempo e molto lavoro. La riprogettazione del social era attesa da tempo. Questo non vuol dire che nulla sia cambiato in questi anni; Facebook è in continua evoluzione anche se non ce ne accorgiamo. Cambiano gli algoritmi, cambiano alcune piccole funzioni, altre se ne sono aggiunte. Ma il vecchio design del social, noto come ‘Facebook Classic’, sembrava poco al passo coi tempi con le barre laterali e finestre per i nuovi servizi che lo rendevano piuttosto goffo.
E andava rifatto senza correre il rischio di spiazzare gli utenti: “Non è un lavoro facile. Innanzitutto si testano centinaia di idee prima internamente. Poi le migliori si rendono gradualmente disponibili a gruppi ristretti di utenti per capirne la reazione. Ogni interazione viene registrata al fine di capire cosa funzioni e cosa viene gradito. Si fanno le correzioni del caso e si procede con altri test focalizzati, fino a che non si arriva a un miglioramento soddisfacente”, spiega Cosenza. Non avviene tutto in poco tempo, perché riprogettare un social con miliardi di utenti non è solo un rinnovamento estetico: “Bisogna sempre assicurare che tutti i servizi sottostanti continuino a funzionare regolarmente”.
Dietro la rivoluzione di Facebook c’era anche la necessità di superare la progettazione di un sito (Facebook.com) fatto col linguaggio di programmazione Html5, quindi pensato per il web nel 2011, per approdare alle applicazioni native per smartphone e tablet come già lo erano Twitter o Snapchat. Nel 2012 i primi passi, i primi miglioramenti, poi l’ufficializzazione del progetto nel 2018. Tre i parametri che avrebbero dovuto guidare gli sviluppatori. FB5 doveva essere: veloce, moderno, interessante. Questo si sarebbe realizzato superando il concetto della barra di ricerca in alto, col suo classico colore blu, condensata in una sola funzione di fianco al logo del social. Niente menu a tendina e una sola scelta cromatica: il bianco. Per usare le parole del designer del social Dan Lebowitz rilasciate a Engadget: “Il nuovo cromo bianco è ciò che ci ha consentito di attirare l’attenzione degli utenti sulle cose su cui volevamo fosse attirata l’attenzione”. Ovvero, le quattro funzioni elencate nella barra iniziale.
5 icone: il nuovo cuore di Facebook
E sono queste icone, più le Storie, il cuore di FB5.
HOME. Cliccando su ‘Home’ si accede al classico News Feed, che però ora ha meno centralità. Mentre più spazio hanno le Stories, la cui visibilità è molto aumentata. “Le Storie ormai sono una modalità di racconto largamente sdoganata su Instagram, mentre su Facebook noto un utilizzo minore”, commenta Cosenza. “Sono un modo per raccontare facilmente e creativamente una giornata di avvenimenti utilizzando video, foto, effetti, testi. E inoltre scompaiono dopo 24 ore, quindi danno alle persone una maggiore libertà di espressione. Penso siano destinate ad essere sempre più utilizzate. Mentre i Reels (altra funzione introdotta di recente, ndr) sono per ora interpretati come semplici video brevi. Insomma non hanno nulla dei video di TikTok”, che pure ha accusato Facebook di aver copiato l’idea dei Reels proprio dal social di Bytedance.
VIDEO. Di fianco al tasto Home poi c’è il tasto Watch, con la sezione video. È vero che al momento non è chiaro quanto successo abbia questa funzione, ma la scelta di mettere i video così in primo piano dimostra l’intenzione di Facebook di insistere su questi contenuti, evidentemente ritenuti centrali per il futuro del social. Sia per l’utilizzo che ne fanno i social, che per quello che ne fanno gli inserzionisti.
MERCATINO. E qui arriviamo alla terza icona che ha ridisegnato la testatina del nuovo Facebook: il Marketplace. Secondo i dati di Menlo Park la maggior parte del traffico sull’ecommerce arriva da mobile, ma sono pochi gli acquisti che vengono finalizzati tramite smartphone o tablet. Gli utenti preferiscono farlo via desktop, probabilmente perché ritengono più sicuro l’acquisto tramite computer. Evidente che questa funzione avrà sempre più sezioni e importanza all’interno del social.
GRUPPI. Poi ci sono i Gruppi, uno dei veicoli della nuova sfera privata di Facebook. Rispetto a prima, Facebook ha virato su piccole bacheche di persone che si conoscono personalmente o si riconoscono per interessi specifici. Un cambio nell’uso dei social che ha visto un’accelerazione negli ultimi anni con la popolarità raggiunta da piattaforme come Reddit. Facebook però è ancora più usato e questo ritorno al gruppo, ai forum, sembra dettato dalla necessità di vivere un ambiente social più rilassato, familiare, rispetto al passato.
GIOCHI. L’ultima delle icone è per i giochi. E negli ultimi anni hanno cominciato a diventare sempre più popolari sul social. Anche se dai tempi di Farmville e Candycrush il gaming è stato sempre centrale per la piattaforma. Lo è diventato e lo diventerà ancora di più. Non ne fa mistero l’azienda che ha detto di aver intensificato sempre di più gli investimenti nel marchio Facebook Gaming.
Il lavoro sembra aver soddisfatto la base utenti. Secondo Cosenza al netto di qualche imperfezione risolvibile, è stato fatto un buon lavoro: “Non ho sentito lamentele in giro. Anche se io ho avuto qualche problema ad esempio col caricamento di alcune sezioni della mia pagina o anche con le dirette. Insomma, probabilmente c’è ancora qualche bug da correggere”.
Tempo ce n’è. Il re dei social network sa che è difficile che qualcuno possa rubargli lo scettro nei prossimi anni.
Twitter: @arcangeloroc