Sale a 25 miliardi la richiesta di deficit aggiuntivo che il governo si appresta a presentare alle Camere. In Consiglio dei Ministri è stato approvato il terzo scostamento di bilancio da quando è iniziata la pandemia di Coronavirus, dopo i 20 miliardi del dl Cura Italia e i 55 mld del decreto Rilancio.
Il governo chiede l'autorizzazione al Parlamento per un ulteriore ricorso all'indebitamento comprensivo dei maggiori interessi passivi per il finanziamento del debito pubblico, di 25 miliardi di euro per l'anno 2020, 6,1 miliardi nel 2021, 1,0 miliardi nel 2022, 6,2 miliardi di euro nel 2023, 5,0 miliardi di euro nel 2024, 3,3 miliardi nel 2025, e 1,7 miliardi a decorrere dal 2026, il nuovo livello di indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche è fissato all'11,9 per cento del Pil nel 2020. Il nuovo livello del debito pubblico si attesta al 157,6 per cento del Pil nel 2020.
Estensione della cassa integrazione Covid ma selettiva, un meccanismo di incentivi per le imprese accompagnato dalla decontribuzione, una sforbiciata delle tasse sospese fino a settembre per le imprese colpite a causa della pandemia e nuove risorse per comuni e regioni. sono i pilastri della manovra estiva che il governo si prepara a mettere in campo con il nuovo scostamento. L'entità del decreto, che arriverà non prima di agosto, potrebbe lievitare fino a 25 miliardi sulla spinta delle richieste che arriveranno dai partiti di maggioranza e questo sarà oggetto di confronto nel corso del vertice di maggioranza che si terrà prima del Cdm.
Tra i 6 e gli 8 miliardi per la Cig
l via libera del Parlamento alla nuova richiesta di deficit aggiuntivo arriverà mercoledì 29, contestualmente al Piano nazionale di riforma che potrà così essere ufficialmente trasmesso a Bruxelles.
Per finanziare la nuova cassa integrazione Covid serviranno tra i 6 e gli 8 miliardi: dovrebbe essere estesa per altre 18 settimane ma con dei paletti per l'accesso, a partire dal calo del fatturato. In alternativa le imprese potranno contare su meccanismi di incentivo sotto forma di decontribuzione. In arrivo anche un rafforzamento del Fondo di garanzia centrale per le Pmi.
Dovrebbe poi essere prorogato fino a fine anno il blocco dei licenziamenti che potrebbe valere pero' solo per le aziende che utilizzano la cassa integrazione. Il governo conta poi di inserire nel prossimo decreto una norma per prorogare lo smart working anche nel settore privato così come previsto per il 50% della p.a dal dl Rilancio.
Meno carico fiscale a settembre
Sul fronte fisco, come annunciato da Gualtieri, il governo intende "alleggerire" i versamenti delle tasse rinviate a settembre per le imprese più colpite con una sforbiciata che dovrebbe valere circa 4 miliardi e una rimodulazione delle scadenze. Un anticipo della riforma in cantiere che punta a riscrivere il calendario dei versamenti per le partite Iva, superando il meccanismo degli acconti e dei saldi e con una diluizione nel corso dell'anno degli importi da versare calcolati in base a quanto effettivamente incassato.
Sul piatto ci sono poi gli ulteriori 2,8 miliardi da destinare alle regioni per coprire il buco delle entrate e circa 2 miliardi per i comuni. Ma a far 'lievitare' l'entità della manovra sono anche una serie di richieste che arrivano dai partiti di maggioranza: Leu preme percé' siano stanziate nuove risorse per assicurare una riapertura delle scuole in presenza e in sicurezza e Italia Viva vuole destinare altri fondi al settore del turismo.