AGI - A partire da agosto la produzione di petrolio potrebbe tornare ad aumentare dopo i tagli record da 9,7 milioni a maggio, giugno e luglio decisi dall'Opec+. Lo riferisce il Wall Street Journal spiegando che il motivo principale sta nel fatto che la domanda, grazie alla fine del lockdown, sta tornando ai livelli normali. Mercoledì prossimo, scrive il quotidiano finanziario, i membri dell'Opec+ terranno una videoconferenza per discutere proprio dei futuri livelli produttivi. Ad aprile, l'Arabia Saudita, il piu' grande esportatore mondiale di petrolio, ha guidato il gruppo di 23 produttori a tagliare la produzione collettiva di 9,7 milioni di barili al giorno a causa della pandemia che ha portato a un crollo della domanda di petrolio.
Ora l'Arabia Saudita e la maggior parte degli altri paesi Opec+ sostengono un allentamento dei tagli. Secondo i piani Opec+, a partire di agosto, ci dovrebbe essere un aumento di 2 milioni di barili al giorno, portando la riduzione a 7,7 milioni di barili al giorno.
"Se l'Opec si impegna a limitare ancora la produzione" ai livelli attuali "per mantenere alti i prezzi, penso che sia un suicidio", spiega una fonte vicina all'Arabia Saudita al Wsj.
L'ottimismo dei produttori coincide con un rapporto di venerdì scorso dell'Agenzia internazionale dell'energia secondo cui i peggiori effetti del coronavirus sulla domanda mondiale di petrolio sono passati ma gli interrogative sussisteranno e la ripresa del mercato sarà lenta nella seconda meta' del 2020.
A partire dall'inizio dell'anno il Brent e' calato del 31% a 43,24 dollari al barile mentre i future sul Wti sono a circa 40 dollari al barile dopo essere scesi sotto lo zero ad aprile.