AGI - È terminato in tarda mattinata il Consiglio di Amministrazione di Autostrade per l’Italia, che ha approvato una nuova proposta finalizzata a una positiva definizione della procedura di contestazione. L'ad Roberto Tomasi ha lavorato per mettere punto una proposta convincente da sottoporre al governo ed evitare la revoca della concessione. In serata l'offerta dovrebbe approdare sul tavolo della ministra delle Infrastrutture e trasporti, Paola De Micheli, che tra oggi e domani la esaminerà con i tecnici del ministero e lunedì la porterà a Palazzo Chigi dal premier Giuseppe Conte che nei giorni scorsi aveva detto di attendersi "una proposta vantaggiosa" per lo Stato. Martedì il consiglio dei ministri dovrebbe sciogliere il nodo sul destino di una bella fetta della rete autostradale italiana.
Le questioni sono due. La prima più propriamente tecnica, riguarda la concessione in sè (sistema tariffario, manutenzione e investimenti). La seconda invece è di governance, ossia quale dovrà essere la nuova struttura societaria di Autostrade per l'Italia. Sul primo punto il governo vuole un taglio delle tariffe pari almeno al 5%, maggiori controlli sulla rete, un accelerazione sugli investimenti. Il tutto per una cifra pari a circa 3,4 miliardi (a inizio giugno Aspi aveva offerto 2,8 miliardi) da aggiungere ai 7,5 miliardi di investimenti del piano presentato da Tomasi a gennaio.
C'è poi la questione della governance. Il governo chiede ai Benetton di fare un passo indietro sul controllo della società (oggi Atlantia ha l'88% di Autostrade). Sembra che la holding sia disposta a scendere sotto il 50% (si parla del 30%) non più attraverso una cessione tout court ma con un aumento di capitale pari a circa 3 miliardi di euro per fare entrare nell'azionariato delle "nuove" Autostrade, Cdp, F2i, Poste Vita e alcune casse previdenziali.