AGI - Ancora un ultimatum del governo ad Autostrade: o nel week end arriverà una nuovo proposta che tuteli l'interesse pubblico, oppure la revoca delle concessioni sarà inevitabile. È questo l'orientamento emerso dopo l'incontro che si è tenuto al ministero dei Trasporti tra i vertici di Aspi e Atlantia e i capi di gabinetto di Mef e Mit. Riunione che si è tenuta in una giornata in cui il M5s è tornato in pressing per fermare la concessione.
Secondo quanto si apprende da fonti vicine al dossier l'incontro al Mit è stato formalmente convocato per ribadire che le proposte fin ora pervenute da Aspi sono ritenute non soddisfacenti per l'interesse pubblico, e non possono in alcun modo interrompere la procedura di risoluzione della concessione.
Per questo motivo è stato chiesto alla società di lavorare entro il fine settimana a una nuova proposta, questa volta soddisfacente per il pubblico interesse, che tenga conto di tutti gli elementi forniti dalla parte pubblica del tavolo, per tutelare sempre e soltanto l'interesse pubblico.
Gli elementi forniti per la formulazione di una nuova proposta riguardano sostanzialmente la revisione delle tariffe, le risorse compensative e sanzioni in caso di inadempimento alle manutenzioni. Le stesse fonti fanno sapere nel prossimo Cdm sarà affrontata la questione Aspi.
Il premier Giuseppe Conte aveva avvertito in un'intervista a La Stampa che il dossier autostrade "si trascina da troppo tempo", quindi "o arriva una proposta della controparte che e' particolarmente vantaggiosa per lo Stato oppure procediamo alla revoca".
Alessandro Di Battista su Facebook in un post dal titolo 'Conta solo la revoca' afferma: "Revocare la concessione a chi per 'incuria', 'omesso controllo', 'consapevole superficialita'', 'brama di profitto' è responsabile di quei 43 morti è un dovere di uno Stato che ha come obiettivo la costruzione di un'identità nazionale. Ed è un dovere che lo Stato ha non solo nei confronti dei familiari dei morti della Strage di Genova ma anche nei confronti degli italiani che verranno".
Se in due anni si è rifatto il ponte e non si è fatta la revoca è perché giuridicamente questa scelta è pericolosa". È l'opinione di Maria Elena Boschi, capogruppo di Italia viva alla Camera dei deputati, che in un'intervista a la Repubblica sostiene che la revoca della concessione ad Autostrade "espone gli italiani al rischio di un contenzioso miliardario".
"Revocare non serve come punizione ai Benetton di ieri ma come monito ai Benetton di domani!", aggiunge l'esponente M5s. Matteo Renzi sottolinea, in un colloquio con La Stampa, che per Autostrade "è il momento di passare dalle chiacchiere ai fatti. Dopo due anni non si può continuare ad urlare 'revocheremo' o 'cacceremo i Benetton'. Perché è molto semplice, ma impossibile da farsi: basta col populismo degli annunci".
Infine il leader della Lega, Matteo Salvini, su La7 sollecita: "Su Autostrade vorrei solo che scegliessero, ma uno dice bianco, l'altro dice nero. Intanto questo blocco sta sequestrando la Liguria. Ora abbiamo una scelta giuridica, ora bisogna avere i pareri legali: se ci sono gli estremi revochi, altrimenti proroghi. Io non ho il parere legale".