AGI - Nel maggio 2020, quando gli Stati membri hanno iniziato ad allentare le misure di contenimento relative a Covid-19, il volume delle vendite al dettaglio destagionalizzate è aumentato del 17,8% nell'area dell'euro e di 16,4% nell'UE, rispetto ad aprile 2020, secondo le stime di Eurostat.
Nell'aprile 2020, il volume del commercio al dettaglio era diminuito del 12,1% nell'area dell'euro e dell'11,4% nell'UE. Rispetto a maggio 2019, l'indice delle vendite al dettaglio corretto per il calendario è sceso del 5,1% nell'area dell'euro e del 4,2% nell'UE.
Il volume delle vendite del commercio al dettaglio nell'area dell'euro è aumentato del 38,4% per i carburanti, del 34,5% per i prodotti non alimentari e del 2,2% per il settore cibo, bevande e tabacco. Nell'UE il volume del commercio al dettaglio è aumentato del 31,9% per i carburanti, del 30,2% per i prodotti non alimentari e del 2,1% per il settore "alimenti, bevande e tabacco. Il volume del commercio al dettaglio per il settore "tessile, abbigliamento, calzature" è aumentato del 147,0% nell'area dell'euro e del 130,7% nell'UE.
Il volume del commercio al dettaglio è aumentato in tutti gli Stati membri per i quali sono disponibili dati, ad eccezione della Bulgaria, dove è rimasto invariato.
I maggiori incrementi sono stati registrati in Lussemburgo (+ 28,6%), Francia (+ 25,6%) e Austria (+ 23,3%). Nel maggio 2020, rispetto a maggio 2019, il volume delle vendite del commercio al dettaglio nell'area dell'euro è diminuito del 27,4% per i carburanti e del 9,0% per i prodotti non alimentari, mentre il volume è aumentato aumentato del 4,9% per il settore "prodotti alimentari, bevande e tabacco". Nell'UE il volume del commercio al dettaglio è diminuito del 24,3% per i carburanti e del 6,9% per i prodotti non alimentari, mentre è aumentato del 4,1% per il settore "Cibo, bevande e tabacco".
Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili dati, le maggiori diminuzioni del volume del commercio al dettaglio sono state registrate in Bulgaria (-20,4%), Lussemburgo (-19,7%) e Spagna (-17,9%). Gli aumenti più marcati sono stati osservati in Germania (+ 7,2%), Danimarca (+ 6,6%) e Austria (+ 4,8%).