AGI - Monito di Bankitalia alle banche in ritardo sul fronte dell'erogazione dei prestiti alle imprese. Palazzo Koch ha inviato una lettera agli istituti 'ritardatari' in cui chiede spiegazioni sui motivi all'origine della lentezza e di "attivarsi rapidamente" per rimuovere eventuali cause di ritardo "imputabili a loro carenze".
Lo ha riferito il capo del Dipartimento Vigilanza bancaria e finanziaria della Banca d'Italia, Paolo Angelini, che nel corso di un'audizione davanti alla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle banche ha rimarcato: "La rapidità dei prestiti è sacrosanta". Angelini ha anche osservato che l'ampliamento del ricorso all'autocertificazione da parte dei clienti che richiedono i prestiti garantiti, contenuto nell'emendamento approvato dal Parlamento al decreto liquidità, "dovrebbe contribuire a snellire il processo".
I dati raccolti da Bankitalia evidenziano comunque nel complesso "un rapido miglioramento" dei tempi di effettiva erogazione dei crediti garantiti da parte delle banche rispetto alle domande dei clienti "ma confermano l'eterogeneità" fra i diversi istituti di credito e segnalano che al momento questa "non si sta attenuando". Ecco di seguito i principali argomenti toccati dal dirigente di Bankitalia nella sua relazione di sette capitoli.
La lettera alle banche ritardatarie
L'analisi di Bankitalia evidenzia come i ritardi nell'erogazione dei prestiti garantiti "non siano riconducibili a caratteristiche strutturali degli intermediari", ha spiegato, ma potrebbero "riflettere fattori idiosincratici e temporanei, connessi con le difficoltà discusse nel paragrafo precedente. Per approfondire questo tema abbiamo appena inviato una comunicazione a un gruppo di banche che presentano un numero di erogazioni in rapporto alle richieste ricevute inferiore al valore mediano del sistema. Nella lettera chiediamo a questi intermediari informazioni sulle cause dei ritardi e, pur sottolineando la loro piena autonomia nella decisione di concedere o meno i finanziamenti, richiediamo loro di attivarsi rapidamente per rimuovere eventuali cause di ritardo imputabili a loro carenze".
Dalle prime evidenze, spiega il capo del Dipartimento Vigilanza bancaria e finanziaria, i ritardi "non sono legati al capitale o alla liquidità" delle banche ma a una serie di fattori temporanei quali l'organizzazione, l'elevato numero di domande, le norme e le difficolta' della pandemia.
Prestiti più rapidi con l'autocertificazione
Angelini ha quindi aggiunto che l'ampliamento del ricorso all'autocertificazione da parte dei clienti che richiedono i prestiti garantiti, contenuto nell'emendamento approvato dal Parlamento al decreto liquidità appare "condivisibile" e "dovrebbe contribuire a snellire il processo, e limitare gli ambiti di discrezionalità delle banche in materia di valutazione del merito di credito per i finanziamenti".
Tuttavia, come nella formulazione originaria, "la legge non chiarisce se la valutazione del merito di credito possa esaurirsi nella verifica formale dei soli requisiti per l'accesso al credito previsti dalla legge stessa. È dunque presumibile che un certo grado di eterogeneità dei comportamenti potrà rimanere".
A marzo-aprile, 22 miliardi per le imprese
Nel complesso in Italia, nel bimestre marzo-aprile sono stati erogati alle imprese "crediti per 22 miliardi, a fronte di 27 in Germania, 59 in Francia e 35 in Spagna", ha detto Angelini in audizione. "Per il settore delle famiglie, al contrario - ha chiarito - nel bimestre marzo-aprile si è registrata, sia in Italia sia nel complesso dell'area, una contrazione del credito, coerentemente con la contrazione del clima di fiducia, dei consumi e delle transazioni sul mercato degli immobili".
I ritardi su prestiti alle Pmi, ma accelerazione nelle ultime settimane
Sul fronte dell'"effettiva erogazione dei finanziamenti garantiti si riscontrano ancora ritardi e frizioni" ma "nelle settimane più recenti stiamo assistendo a significativi progressi; siamo fiduciosi che possano continuare", ha spiegato Angelini. "Continuiamo a vedere una crescita sul fronte dei prestiti garantiti alle aziende. In particolare, ci sono state 1,2 milioni di richieste sul fronte del Pmi fino a 25 mila euro. Gran parte di queste richieste sono state accolte, solo l'1% sono state rifiutate, il resto sono in fase di esame. Un po' più complessa è la situazione per le richieste di prestiti di entità superiore. C'è una crescita del numero di richieste, ma la quota di approvazione è ancora bassa rispetto al totale".
E ha aggiunto: "Emerge un meccanismo positivo per le moratorie, qualche problema in più sul fondo Gasparrini a causa della difficoltà delle procedure. Notiamo però un rapido miglioramento dei tempi di effettiva erogazione dei crediti garantiti da parte delle banche, ma si conferma l'eterogeneità fra i diversi istituti".
Eterogeneità tra banche sui prestiti
"Il questionario somministrato al sistema bancario da questa Commissione d'inchiesta ha messo in luce che i tempi di erogazione del credito garantito sono molto eterogenei tra le banche - ha spiegato il capo del Dipartimento Vigilanza bancaria e finanziaria della Banca d'Italia - ciò è ben evidenziato dal rapporto tra crediti garantiti effettivamente erogati e domande pervenute dalla clientela. Come si è visto, i dati raccolti dalla Banca d'Italia evidenziano un rapido miglioramento di questo indicatore nelle settimane recenti, ma confermano l'eterogeneità e segnalano che essa non si sta per il momento attenuando".
Equilibrio tra risorse a imprese e tutela della legalità
"Sui prestiti ci sono tre esigenze tutte da tutelare - ha detto ancora Angelini - la rapidità dei prestiti che è sacrosanta, la tutela dei conti dello Stato verso chi sicuramente non lo restituirà con una perdita per i contribuenti e la tutela della legalità". E ha chiesto poi un equilibrio tra "far affluire le risorse con rapidità alle imprese che ne hanno bisogno e la tutela della legalità e dei conti dello Stato, evitando che l'intervento pubblico finisca per avvantaggiare l'economia illegale, o che le garanzie vadano a coprire prestiti a elevatissimo rischio di non essere onorati".
Anche le banche saranno colpite
Anche le banche saranno colpite dalla crisi innescata dalla pandemia di coronavirus. "Le simulazioni a nostra disposizione non sono certo rassicuranti - ha affermato Angelini - la perdita del Pil non potrà non incidere sulle imprese, e quindi sulle banche. Non dimentichiamo che le banche sono imprese di mercato".