Il numero uno di Tesla, Elon Musk, ha annunciato su Twitter il riavvio della produzione presso la fabbrica di Fremont, in California, in violazione del lockdown e in una sfida aperta alle autorità locali. "Tesla sta riprendendo la produzione oggi contro le regole della Contea di Alameda", ha scritto l'imprenditore. "Sarò alla catena di montaggio con tutti gli altri. Se qualcuno dovrà essere arrestato, chiedo che sia solamente io", ha aggiunto.
In una giornata non proprio positiva per il costruttore di auto elettriche, che ha registrato un crollo delle vendite in Cina in controtendenza rispetto al mercato, Musk ha quindi alzato ulteriormente il livello dello scontro: poche ore prima aveva fatto causa all'amministrazione della Contea per ottenere l'annullamento degli ordini esecutivi che lo hanno costretto a chiudere la fabbrica.
Vistosi negato il permesso di riaprire, ieri l'imprenditore aveva inoltre minacciato di spostare gli uffici amministrativi e il suo unico stabilimento statunitense in Texas o in Nevada. "Se manterremo un'attività a Fremont dipenderà dal modo in cui verremo trattati in futuro", aveva chiosato.
Musk, non nuovo a exploit eccentrici, si è scagliato piu' volte in maniera durissima contro il lockdown e alcuni giorni fa, durante la conference call con gli azionisti sui risultati trimestrali, si era lanciato in una lunga invettiva nella quale aveva definito "fasciste" le misure di contenimento della pandemia da coronavirus. La sua ultima intemerata sembra però avere una copertura politica a Washington. Stamane, in un'intervista alla Cnbc, il segretario al Tesoro, Steve Mnuchin, ha invitato la California a collaborare con Musk per consentirgli di riaprire velocemente e in sicurezza la sua fabbrica.