Mes, Sure e Bei mobiliteranno insieme 540 miliardi che, insieme al futuro Fondo per la ripresa, potranno garantire all’Italia circa 200 miliardi: risorse che, tuttavia, non saranno disponibili prima di giugno e, nel caso del Recovery fund, i tempi rischiano di diventare molto più lunghi. L'Italia resta "prudente" su un eventuale impiego del Mes per l'emergenza coronavirus e a decidere "se convenga attivare o meno tale linea sarà il Parlamento", ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, all'indomani del via libera dell'Eurogruppo a questo strumento Il governo punta, invece, sul Fondo per la Ripresa, che facendo leva sul Bilancio Europeo, potrebbe arrivare a liberare fondi tra 1.500 e 2.000 miliardi di euro ma il dibattito tra i Paesi Ue è destinato a non avere un orizzonte breve.
- MES: La nuova linea di credito del Meccanismo europeo di stabilità dovrebbe essere attivata già da metà maggio, dopo l’approvazione di alcuni Parlamenti e la riunione dei governatori del Mes, fissata per il 12 maggio. Lo strumento sarà quindi operativo a partire da giugno. Si potrà fare richiesta fino alla fine del 2022. Consentirà prestiti per un importo massimo pari al 2% del Pil del Paese richiedente. Nel caso dell’Italia si tratterebbe di 36 miliardi ma la maggioranza è spaccata e il premier, Giuseppe Conte, ha assicurato che sarà il Parlamento a decidere se attivare o meno questa linea di credito. L’unica condizione stabilita dall'Eurogruppo è che i fondi siano utilizzati per le spese sanitarie dirette e indirette. La Commissione vigilerà ma non ci saranno piani di aggiustamento macro-economico. La durata dei prestiti sarà di 10 anni con un tasso che si aggirerà attorno allo 0,115% annuo, oltre a un costo iniziale una tantum pari allo 0,25%.
- SURE: E’ il Fondo europeo contro la disoccupazione con una potenza di fuoco di 100 miliardi di euro di crediti, mobilitati grazie a 25 miliardi di garanzie volontarie da parte dei 27 Stati membri. L’Italia potrà ottenere fino a 20 miliardi per finanziare la cassa integrazione delle imprese in difficoltà a seguito del lockdown imposto per contenere il contagio. Per lo schema Sure manca ancora il regolamento, però un Eurogruppo in calendario per la prossima settimana dovrebbe dare una spinta in questo senso. L’obiettivo è di renderlo operativo da giugno ma le garanzie governative per l’emissione di obbligazioni sono soggette a complesse autorizzazioni nazionali e, pertanto, difficilmente l’operazione di potrà chiudere entro fine mese.
- BEI: I fondi di emergenza della Bei (200 miliardi per le piccole e medie imprese) potrebbero garantire all’Italia circa 40 miliardi di finanziamenti e dovrebbero essere operativi da giugno. La capacità di intervento della Bei è stata potenziata ad aprile con la costituzione di un apposito fondo di garanza da 25 miliardi di euro, messo a disposizione degli Stati membri.
- RECOVERY FUND: L’obiettivo del governo italiano è di renderlo operativo già in estate. La Commissione europea sta lavorando su un progetto di bilancio 2021-2027 che comprende anche un Fondo per la ripresa. La Spagna ha presentato una proposta che implicherebbe 1.500 miliardi di euro di sovvenzioni per superare l'emergenza Covid. La Francia ha una proposta del valore di 1.000 miliardi di euro, che non richiederebbe la condivisione del debito ma una condivisione del rischio del debito solo in futuro, ipotesi osteggiata dal Paesi del Nord, Olanda in testa. La commissione ipotizza l'idea di uno "strumento di recupero" che valga ben oltre 1.000 miliardi di euro, come parte del suo riavvio del piano pluriennale del bilancio comunitario. L'idea alla base del fondo è di mettere un po' di potenza collettiva nella ripresa, per aiutare in particolare gli Stati membri con le finanze pubbliche più fragili. All’Italia, secondo quanto riferito dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, potrebbero arrivare almeno 100 miliardi ma i tempi non sono chiari.