Piazza Affari parte in deciso rialzo dopo che venerdì sera S&P ha confermato il rating italiano e dopo che ieri sera il premier Giuseppe Conte ha dato le indicazioni per l'avvio della fase 2 a seguito del lockdown per contenere la pandemia da coronavirus.
Il Ftse Mib, spinto dai bancari, che beneficiano della forte discesa dello spread, a pochi minuti dall'avvio segna +2,39% a quota 17.261 punti. A sostenere i mercati anche l'andamento delle borse asiatiche che beneficiano delle mosse della banca del Giappone.
Fra i titoli a maggior capitalizzazione si distinguono gli istituti di credito: Intesa Sanpaolo e Ubi sono entrambe in rialzo di oltre il 4% nel giorno dell'assemblea della banca milanese chiamata a votare l'aumento di capitale a servizio dell'ops sulla concorrente; anche Unicredit (+4,55%) è in spolvero. Tonico il risparmio gestito, in linea con l'indice gli industriali con Leonardo (+1,83%) che paga il taglio di giudizio a equal weight da parte di Morgan Stanley; Fca (+2,6%), Pirelli e Prysmian (+3,24%) brindano alla fase due e alla ripresa delle attività produttive. Contengono i guadagni energia e reti, denaro su Stm (+4,8%).
Anche le Borse europee aprono in rialzo. Londra sale dell'1,39% a 5.832 punti. A Milano l'indice Ftse Mib segna +2,27% a 17.279 punti. Francoforte guadagna il 2,27% a 10,556 punti e Parigi l'1,89% a 4.476 punti.
Chiusura in netto rialzo per la Borsa di Tokyo, trascinata dalle nuove misure di allentamento monetario decise dalla Banca del Giappone. L'indice Nikkei ha guadagnato il 2,71% a 19.783,22 punti, mentre il Topix è salito dell'1,83% a quota 1.447,25.
Lo spread tra Btp decennali e omologhi Bund tedeschi apre in calo a quota 220 dopo aver chiuso venerdi' scorso a 234 punti. Il rendimento del decennale scende all'1,742%. Gli acquisti della Bce finora hanno ben coperto il rialzo dello spread.
I future a Wall Street sono in rialzo, dopo la chiusura in rally di venerdì scorso. I future sul Dow Jones avanzano dell'1%, quelli sullo S&P dello 0,99% e quello sul Nasdaq dell'1,2%.
I prezzi del petrolio hanno ripreso a scendere. In Asia i future sul Light crude Wti con consegna a giugno arretra del 9% a 15,41 dollari e quelli sul Brent scendono del 18% a 20,96 dollari al barile. Gli investitori temono che i tagli alla produzione non riescano a far fronte al calo della domanda legato al coronaviris, mentre le scorte continuano a crescere. Quelle Usa sono salite a 518,6 milioni di barili nella settimana conclusasi il 17 aprile, vicino al record storico di 535 milioni di barili stabilito nel 2017, mentre lo stoccaggio di petrolio fluttuante ha toccato il massimo storico di 160 milioni di barili.