Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna hanno avuto nei primi due mesi di lockdown per il coronavirus hanno già avuto danni stimabili in 114 miliardi. Il danno economico per le 3 Regioni rappresenta da solo la metà di tutte le perdite economiche nazionali dei passati 2 mesi. È quanto emerge dai dati dell'Osservatorio economia e territorio di Cna. Ad elaborarlo il Centro Studi Sintesi di Mestre (VE) che ha analizzato le tre Regioni che da sole producono il 40 per cento del PIL nazionale.
Dalla visione complessiva delle tre regioni emerge chiaramente come la somma delle sospensioni, il 34 per cento delle imprese italiane, abbia portato alla compromissione di 114 miliardi di euro di fatturato e alla messa a rischio di 171,3 miliardi di euro di export, pari al 50 per cento di tutte le perdite nazionali nei passati 2 mesi. Lo stop ha determinato, sempre nelle tre regioni, la sospensione dal lavoro per oltre 3 milioni e 910 mila lavoratori di cui oltre 1milione e 435mila impiegati nel manifatturiero.
In Lombardia, quasi 500 mila imprese con oltre 2 milioni di addetti, hanno sospeso l'attività per il coronavirus con un danno pari a 62,2 miliardi di fatturato. È quanto emerge da uno studio del Cna. Si tratta del 59% del totale delle imprese attive. Tra i principali settori, i più colpiti sono edilizia (76%), commercio e turismo (75%), servizi alla persona (70%) e manifatturiero (64%).
Non sono coinvolte dal blocco agricoltura e logistica. Presso le imprese sospese lavorano esattamente 2.021.564 addetti, pari al 42% del totale. Nel commercio e turismo si arriva al 65%; a seguire, manifatturiero ed edilizia (63%). Nel manifatturiero, il sistema moda e il comparto della metallurgia sfiorano il 100% delle imprese sospese. Gli addetti delle imprese manifatturiere sospese sono quasi 715.000 (63% del totale).
Il fatturato delle imprese lombarde ammonta a quasi 812 miliardi di euro; si stima che circa il 46% sia imputabile ai settori economici maggiormente coinvolti dalle misure di sospensione delle attività. "Pertanto - spiega Cna - è verosimile ipotizzare che negli ultimi due mesi il fatturato fortemente compromesso ammonti a 62,2 miliardi di euro, pari all'8% del valore annuo complessivo. Tale incidenza arriva al 10% nell'edilizia e nel commercio-turismo".
Per quanto riguarda le imprese manifatturiere, il fatturato ammonta a 249 miliardi di euro, di cui circa il 55% è attribuibile alle attività soggette a sospensione. Quello 'compromesso' (due mesi) è stato stimato in 22,8 miliardi di euro (9%): particolarmente colpiti metallurgia, sistema moda, meccanica e sistema casa. Per quanto concerne l'export infine, il valore risulta essere pari a 127,2 miliardi di euro.
Il 97% (123,2 miliardi) è generato dal manifatturiero. Il 65% delle esportazioni manifatturiere della Lombardia (79,8 miliardi di euro) è imputabile ad attività economiche che fanno registrare un tasso di sospensione superiore al 50%. Per un ulteriore 11% dell'export si stima un impatto intermedio, mentre il restante 24% appare meno toccato dalle misure restrittive. Sistema moda, metallurgia, sistema casa e meccanica sono i comparti manifatturieri maggiormente a rischio.