L'epidemia Covid-19 accelera il processo di digitalizzazione, introducendo nuovi rischi cibernetici. Lo sottolineano Bankitalia e Ivass in una nota congiunta in cui spiegano che per questo "rafforzano la protezione dei sistemi informatici interni e, nell'ambito delle competenze istituzionali, contribuiscono a garantire la sicurezza del sistema finanziario e assicurativo".
La pandemia di Covid-19, si legge, "sta accelerando la digitalizzazione delle economie", questa trasformazione "rimarrà a emergenza finita, con effetti positivi: piu' digitalizzazione può significare più produttività, meno inquinamento, piu' agevole conciliazione tra vita e lavoro. Aumenta contestualmente il rischio di attacchi informatici. Sono particolarmente esposte le persone e le imprese che in passato facevano ricorso alla rete in misura modesta e non sempre sono consapevoli delle insidie del mondo digitale".
La Banca d'Italia, prosegue la nota, "da tempo e' in prima linea nel contrasto alla minaccia cibernetica. Essa opera per rafforzare la propria sicurezza informatica (in quanto infrastruttura critica, erogatrice di servizi digitali e custode di dati sensibili), e quella del sistema finanziario, in qualità di autorità di supervisione dei sistemi di pagamento e di altre infrastrutture di mercato, nonché di autorità di vigilanza bancaria e finanziaria". L'Ivss "utilizza i servizi informatici e i presidi di sicurezza della Banca e, in qualità di autorità di vigilanza sul sistema assicurativo, opera per monitorarne e rafforzarne la sicurezza informatica".