Eurogruppo e Opec+ alla prova delle Borse europee. La riapertura dopo il lungo ponte di Pasqua si preannuncia difficile per le piazze del Vecchio continente, nonostante la chiusura di giovedì sia stata all’insegna dell’ottimismo per le iniezioni di liquidità anti-coronavirus annunciate da BoE e Fed.
L'Eurogruppo trova l' accordo economico, ma restano i nodi
Accordo L'Eurogruppo, dopo un round negoziale serrato e drammatico, ha trovato l'accordo sugli strumenti da mettere in campo per fronteggiare le conseguenze economiche del coronavirus: 500 miliardi subito, altri 500 in un futuro prossimo attraverso il lancio di un fondo per la ripresa o Recovery plan con "strumenti finanziari innovativi".
Ma nel documento stilato dai 19 ministri delle Finanze non compare mai la parola 'eurobond', senza che specificato di quali "strumenti innovativi" si tratti. Se ne parlerà nei prossimi mesi. Ma il fattore tempo in questo momento è cruciale, visto che l'epidemia da Covid-19 comunque avanza, come anche la consapevolezza che i lockdown non potranno durare ancora per molto. E se la Spagna prova a ripartire con la riapertura da domani di cantieri e fabbriche, l'Europa resta al momento il continente dove si registrano il maggior numero di vittime, superiore alle 75.000 unità.
Nell’intesa è previsto il ricorso al Mes, che potrà fornire assistenza finanziaria senza condizioni ai Paesi che lo chiederanno per le spese mediche e sanitarie dirette o indirette legate al Covid-19, ma l'Olanda insiste a dire che per il sostegno economico in senso stretto, le linee di credito del Fondo Salva Stati manterranno una serie di condizionalità. La palla passa adesso al Consiglio europeo del prossimo 23 aprile, che deve dare l’avallo definitivo. Altro tempo prezioso.
Opec+, i dubbi su un accordo storico "ma insufficiente"
L'altro fronte caldo è quello del petrolio, con l'accordo dell'Opec+ sui tagli record alla produzione di 9,7 milioni di barili al giorno a maggio e giugno. Una riduzione storica, che però probabilmente non basterà a compensare la perdita media della domanda di aprile-maggio di 19 milioni di barili di greggio al mese a causa del coronavirus. Per Goldman Sachs i prezzi del greggio continueranno a scendere, almeno nelle prossime settimane. Anche se i membri 'core' dell'Opec dovessero rispettare i tagli e con il 50% di conformità da parte di tutti gli altri paesi che hanno accettato di ridurre la produzione a maggio, i tagli volontari si tradurrebbero in una riduzione di soli 4,3 milioni di barili rispetto ai livelli del primo trimestre, ha sottolineato la banca, secondo cui anche un taglio maggiore della produzione da parte delle nazioni del G20 non aiuterebbe molto.
Borse asiatiche e future Wall Street in calo
L'intesa non ha convinto neanche le Borse asiatiche, chiuse tutte in calo con il Nikkei crollato al -2,2%, e i future di Wall Street sono negativi per tutti gli indici. Ad avvalorare i timori dei mercati, il prezzo del Wti nell'arco di una mattinata ha annullato i guadagni del dopo-intesa, con il Wti passato da quasi 25 dollari al barile a 22,67 dollari. In discesa anche il Brent, che ha perso in poche ore il 2,38% a 30,73 dollari.
Fmi, riunione di primavera in piena emergenza Covid-19
Domani prende anche il via la riunione di primavera del Fondo monetario internazionale. Il Fmi prevede che, nella situazione di estrema incertezza di questi tempi riguardo alla profondità e soprattutto alla durata della crisi, il 2020 avrà un trend economico fortemente negativo con conseguenze mai vissute dal 1930.
Dati macro della settimana, occhi su lPil della Cina nel I trimestre
La settimana è ricca di appuntamenti macro importanti. Forse il dato più atteso è il Pil del primo trimestre in Cina che verrà reso noto venerdì 17: su base trimestrale ci si si attende un -10% contro il +1,5% precedente, mentre sull’anno la flessione dovrebbe essere più contenuta, gli analisti stimano un -6% (contro il +6% precedente). Sempre venerdì usciranno in Cina la produzione industriale (atteso un -7%) e le vendite al dettaglio (stimato -10%).
Nella stessa giornata di venerdì l’Acea pubblicherà le immatricolazioni auto della zona euro di marzo: la maggior parte delle case automobilistiche mondiali sta affrontando il calo della domanda legato al coronavirus.
Anche se una recente analisi di Moody’s evidenzia come i gruppi auto abbiano delle riserve di liquidità più significativa rispetto a dieci anni fa. Ancora venerdì è attesa la bilancia commerciale italiana. Martedì occhi puntati invece sulla bilancia commerciale del dragone, mentre mercoledì si guarda alle vendite al dettaglio negli Usa e alla produzione industriale, entrambi relativi al mese di marzo (stimato un -7% e un -4,2% rispettivamente).
Sempre mercoledì verrà pubblicata l'inflazione in Italia, Spagna e Francia. E in serata uscirà il 'beige book' della Fed da cui possono arrivare indicazioni sulla politica monetaria.
Giovedì, poi, dati significativi arrivano dalla Germania: dall’inflazione all’indice Ifo sulla fiducia delle aziende ad aprile. Infine si guarda al Report mensile dell’Opec sul mercato del petrolio: lo studio offre un’analisi dettagliata dei principali sviluppi che influenzano l’andamento della domanda nel mercato del greggio. Dato rilevante alla luce dell'accordo Opec+ sui tagli alla produzione.