Sono sospese le attività di 2,2 milioni di imprese (il 49% del totale, il 65% nel caso delle imprese esportatrici), con un'occupazione di 7,4 milioni di addetti (44,3%) di cui 4,9 milioni di dipendenti (il 42,1%). Lo rileva l'Istat nella nota mensile sull'andamento dell'economia italiana di marzo.
Il lockdown delle attività produttive "ha quindi amplificato le preoccupazioni e i disagi derivanti dall'emergenza sanitaria, generando un crollo della fiducia di consumatori e imprese".
Secondo i dati di Contabilità nazionale del 2017 riferiti al totale delle attività economiche e inclusive della componente dell'economia non osservata, aggiunge l'Istat, la limitazione delle attività produttive coinvolgerebbe il 34,0% della produzione e il 27,1% del valore aggiunto. "Seppure limitate nel tempo e ristrette a un sottoinsieme di settori di attività economica, tali misure sono in grado di generare uno shock rilevante e diffuso sull'intero sistema produttivo. Infatti, oltre agli effetti diretti connessi alla sospensione dell'attività nei settori coinvolti nei provvedimenti, il sistema produttivo subirebbe anche gli effetti indiretti legati alle relazioni intersettoriali", spiega l'Istat.