Il giorno dopo il caos riparte, sebbene con qualche ulteriore difficoltà, il sito Inps. Sono quasi due milioni le domande per prestazioni previste dal decreto Cura Italia pervenute telematicamente, fa sapere l'istituto. Per la precisione sono 1.996.670 per circa 4,5 milioni di beneficiari, così suddivise: 1.660.00 per l'indennità 600 euro, 181.863 per i congedi parentali, 14.047 per il bonus baby sitting, 86.140 per la Cigo e 54.800 per l'assegno ordinario.
"Oggi abbiamo retto molto meglio. C'è stato un tasso di 60-70 mila domande all’ora. Le disfunzioni le abbiamo avute e me ne scuso, ma durante tutte queste ore abbiamo pagato anche milioni di pensioni ordinarie", ha commentato il presidente dell'ente previdenziale, Pasquale Tridico. Ad aiutare è stata anche la decisione di scaglionare gli ingressi: dalle 8 alle 16 i patronati, dalle 16 alle 8 i privati. "Abbiamo avuto dei problemi ieri per il flusso enorme di utenti che si sono 'fiondati' tutti insieme e, allo stesso tempo, alle 11.50, abbiamo avuto un attacco informatico molto violento per cui abbiamo sporto denuncia e fatto segnalazioni alla polizia di stato", ha osservato il numero uno dell'Inps.
Tridico è anche tornato a ricordare che "l'ordine cronologico non conterà assolutamente. Ho sempre detto che, sebbene ci sia un tetto di spesa così come c’è anche nel reddito di cittadinanza" ha assicurato, "il governo ha ribadito più volte che se i fondi si dovessero esaurire saranno rimpinguati: le risorse ci sono per tutti". I soldi, ha aggiunto, verranno erogati entro il 15 di aprile" e non è escluso che il bonus, il mese prossimo, possa essere aumentato. "E' un'ipotesi di lavoro", ha detto Tridico.
Intanto il garante della privacy ha avviato un'istruttoria sul caos di ieri, "a seguito delle numerose segnalazioni pervenute e della notifica di data breach effettuata dall’Inps, in relazione alla violazione di dati personali che ha riguardato il suo sito istituzionale". L'obiettivo è "effettuare opportune verifiche e valutare l’adeguatezza delle contromisure adottate dall’Ente e gli interventi necessari a tutelare i diritti e le libertà degli interessati", ha spiegato l'authority, che ha richiamato "l’attenzione sulla assoluta necessità che chiunque sia venuto a conoscenza di dati personali altrui non li utilizzi ed eviti di comunicarli a terzi o diffonderli, ad esempio sui canali social, rivolgendosi piuttosto allo stesso Garante per segnalare eventuali aspetti rilevanti".