"La teoria economica dovrebbe sviluppare metodi per soddisfare i bisogni umani fondamentali di ognuno di noi. Quando questi bisogni vengono minacciati allora è il momento di ridefinire tutta la nostra esistenza con un reset totale". Lo invoca Beppe Grillo nel post che sul suo blog dedica allo stravolgimento che la pandemia del coronavirus sta imprimendo sull'economia non solo italiana ma mondiale.
"Gestire questa crisi - sostiene Grillo - non richiede solo affrontare l'emergenza sanitaria, ma anche proteggere economicamente tutta la popolazione. Un reddito di base universale, incondizionato, e' la sola panacea al collasso del sistema, all'instabilità che sta uccidendo psicologicamente ed economicamente milioni di famiglie". "Sono sicuro che la maggior parte degli economisti, in altri momenti scettici, concorderà sul fatto che l'economia - prosegue Grillo - ha bisogno di iniezioni di denaro proprio ora. Quando le economie scivolano in recessione, c'è un "effetto moltiplicatore": le persone perdono il lavoro, spendono meno, l'economia si restringe, il reddito diminuisce e il denaro letteralmente scompare dalla circolazione. Il reddito universale rilancerebbe l'economia, attenuerebbe l'incidenza della povertà nella popolazione e le sue terribili conseguenze, e farà sì che coloro che dovranno rientrare nel mercato del lavoro potranno farlo in condizioni migliori".
"E c'è già chi nel mondo - ricorda Grillo - si sta attivando, dagli Stati Uniti, con la paladina del Green Nee Deal Alexandria Ocasio-Cortez che chiede esplicitamente al Governo Usa un Universal Basic Income; al Regno Unito, dove viene rilanciata la proposta del reddito di base, così come altri stati annunciano misure di soccorso (India, Nuova Zelanda, Hong Kong, Sud Corea)".
Secondo Grillo "Le fonti principali di finanziamento potrebbero essere varie. Si può andare dalla tassazione delle grandi fortune, dei grandi colossi digitali e tecnologici (Mark Zuckerberg, Bill Gates e Elon Musk sono sempre stati a favore del reddito universale), magari quelle a più alto tasso di automazione; o rivedere le imposte sui redditi da capitale e sulla proprietà intellettuale. Oppure le cosiddette 'ecotasse', come il Climate Incame, Reddito dal Clima, con una tassa sui combustibili fossili come carbone, petrolio e gas; o come avviene in Alaska dal 1982 con l'Alaska Permanent Fund: un dividendo del rendimento economico di un capitale pubblico, che attinge dalle compagnie fossili. Ogni anno, una parte delle entrate derivanti dal petrolio statale è messa in un fondo. Il governo piuttosto che spendere quel denaro, lo restituisce ai cittadini residenti, bambini compresi, attraverso un dividendo annuale".
Quindi "Come ripeto ormai da anni le soluzioni ci sono, sta a noi la scelta di sederci intorno ad un tavolo per riconvertire la qualità della nostra vita e creare un sistema che formi persone, non lavoratori". "La prima guerra mondiale - ricorda ancora Grillo - portò milioni di donne nelle fabbriche e diede il via all'emancipazione delle donne, il Piano Marshall rilanciò l'economia e il benessere del dopo guerra. L'emergenza che stiamo vivendo potrebbe favorire una svolta epocale, rivoluzionaria, che da molti superficialmente è stata sempre considerata folle, e che potrebbe cambiare in meglio il nostro futuro". "È giunto il momento di stravolgere il nostro status quo, se non ora, quando?" è la chiosa interrogativa di Grillo.