Sarà pesante, sul settore del lusso e della moda, l'impatto del coronavirus. Secondo un report di Bain & Company infatti, è stimabile una contrazione a livello globale del mercato del lusso tra il 25% e il 30% nel primo trimestre del 2020 rispetto al primo trimestre dell’anno passato.
Per l’intero 2020, Bain ha ipotizzato tre possibili scenari evolutivi del mercato, che tengono conto della perdita immediata di vendite nei negozi diretti e della riduzione futura di ordini dal canale di distribuzione indiretta e triangolano differenti ipotesi in termini di durata, ampiezza e intensità dell'epidemia e degli effetti sulle principali nazionalità e sui flussi di spesa nei vari paesi.
Lo scenario intermedio suggerisce una contrazione annuale tra il 22% e il 25%, pari a una flessione tra i 60 e i 70 miliardi di euro, con un impatto sulla redditività più che proporzionale.
“È probabile che gli effetti sull’industria del lusso continueranno a mostrarsi anche nel 2021, con entità e velocità di ripresa differenti nelle varie geografie coinvolte - commenta Federica Levato, Partner e leader del vertical Moda&Lusso di Bain & Company. - La Cina, e in generale il mercato asiatico, potrebbe registrare la ripresa più forte, e già in queste ultime settimane si evidenziano segnali positivi. Il Giappone, l’Europa e il continente americano, potrebbero invece sperimentare un effetto più prolungato prima di stabilizzarsi sui livelli di crescita pre-crisi, in base anche agli sviluppi sull’economia reale”.
“Tuttavia i fondamentali che porteranno questo mercato a continuare il suo percorso di crescita nel medio-lungo periodo rimangono invariati e solidi: una crescente domanda della classe media cinese, una maggiore propensione agli acquisti di beni di lusso da parte delle nuove generazioni, e una continua evoluzione del canale digitale”.
“Lo scenario evolutivo del settore e i trend di consumo che si delineano nel medio-lungo non lasciano dubbi che le aziende di lusso debbano attivarsi e reagire proattivamente, cogliendo anche opportunità che emergono dall’attuale contesto di crisi”, illustra Federica Levato. “L’obiettivo finale deve essere quello di ripensare i fattori chiave di successo del proprio business, emergendo più forti, innovativi e propositivi, attraverso un piano d’azione chiaro e articolato su ogni ambito del modello di business”.
“Siamo ovviamente consapevoli che le circostanze attuali siano congiunturali e rimaniamo confidenti che il mercato del lusso tornerà a mostrare livelli di crescita positivi una volta che la situazione si sarà stabilizzata” conclude Claudia d’Arpizio, Partner e Global Head del vertical Moda&Lusso di Bain & Company - Le aziende del lusso hanno la possibilità di emergere ancora più forti dall’attuale crisi, mostrando, come accaduto in passato, resilienza e gettando le basi, oggi, per una ripresa sostenibile nei prossimi anni”.
Rivolgendo uno sguardo al passato, sottolinea infine Bain, il consumo di beni di lusso ha superato tutte le crisi precedenti. L'impatto dell'epidemia di SARS del 2002-2003 è stato attenuato dal fatto che l'industria non fosse così dipendente dalla Cina come lo è oggi. Dopo la crisi finanziaria globale del 2008/2009, i consumatori cinesi hanno continuato a spendere.