Al vertice di Invitalia da 13 anni, sotto otto governi di centro-sinistra e di centro-destra. Domenico Arcuri, nuovo commissario per l'emergenza coronavirus, è dal 2007 alla guida dell'agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa controllata al 100% dal Mef, ed è stato riconfermato amministratore delegato ad agosto scorso.
Classe 1963, calabrese, Arcuri, dopo la laurea in Economia e commercio all'università Luiss di Roma, ha iniziato a lavorare all'Iri nella Direzione pianificazione e controllo; nel 1992 è passato in Pars, joint venture Arthur Andersen e Gec, di cui è diventato nel 1994 amministratore delegato.
Nel 2001 è partner responsabile italiano "Telco, Media e Technology" di Arthur Andersen, poi acquisita da Deloitte. Dal 2002 è partner in Deloitte e dal 2004 amministratore delegato di Deloitte Consulting e membro del board europeo del network.
Quindi passa ad Invitalia dove "su mandato del Governo ha elaborato e realizzato, tra l'altro, il piano di riorganizzazione e rilancio dell'azienda, che oggi gestisce tutte le misure agevolative per le imprese, compresi i nuovi incentivi Smart&Start Italia e il Fondo Italia Venture I per le startup innovative". Arcuri ha ricoperto anche la carica di consigliere di amministrazione dell'istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani e ha collaborato con vari atenei (Bocconi, Federico II e Luiss).
Invitalia gestisce le misure agevolative dello Stato per le imprese e le start up innovative, dagli incentivi del contratto di sviluppo a Smart&Start Italia e gli interventi per la reindustrializzazione di aree di crisi, per le quali è advisor del ministero dello Sviluppo Economico e soggetto attuatore degli Accordi di programma