Il governo si appresta a chiedere il via libera del Parlamento per alzare il deficit al 2,4%, con un ritocco di 0,2 punti di Pil, per fronteggiare l'impatto dell'emergenza coronavirus. Lo riferiscono fonti governative spiegando che l'esecutivo, tenendo conto del mutato quadro economico, potrebbe poi aggiornare le stime di crescita e, quindi, rivedere gli obiettivi di indebitamento netto, nel Def di aprile.
Il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, ha annunciato una manovra aggiuntiva per 3,6 miliardi (pari allo 0,2% del Pil), necessaria per finanziare il secondo pacchetto di misure che saranno varate in un nuovo decreto legge entro la settimana. Quindi nuova spesa in deficit che dovrà essere autorizzata dalle Camere e che, secondo l'esecutivo, è compatibile con la flessibilità prevista dalle regole europee.
Nella Nota di aggiornamento al Def approvata a fine settembre è indicato un obiettivo di deficit programmatico per il 2020 pari al 2,2%: lo scostamento dello 0,2% porterebbe quindi l'indebitamento netto al 2,4%. Il 2019 si è chiuso, secondo i dati diffusi dall'Istat, con un rapporto deficit/Pil pari all'1,6%, in netto calo rispetto al 2,2% del 2018.
Tuttavia, il governo si riserva di aggiornare nuovamente gli obiettivi di deficit nel Documento di economia e finanza che riscriverà il quadro macroeconomico anche alla luce dell'impatto negativo del coronavirus. "Noi vogliamo discutere, e lo stiamo facendo con le parti sociali, delle priorità per aiutare l'Italia a reagire a ripartire. Il governo ha annunciato una manovra da tre miliardi e seicentomila euro che verrà approvata entro questa settimana", ha ribadito oggi il viceministro dell'Economia, Antonio Misiani.