Nel giorno in cui Ubi presenta il piano industriale, Intesa Sanpaolo annuncia un'offerta pubblica di scambio per il suo intero capitale. "Per ciascuna azione dell’Emittente portata in adesione all’Offerta, Intesa offrirà un corrispettivo unitario, non soggetto ad aggiustamenti, pari a 1,7000 azioni ordinarie dell’Offerente di nuova emissione", si legge in una nota, "pertanto, per ogni 10 azioni dell’Emittente portate in adesione all’Offerta saranno corrisposte 17 azioni ordinarie dell’Offerente di nuova emissione".
Intesa Sanpaolo spiega che alla base c'è la volontà di "consolidare ulteriormente, attraverso l’apporto della clientela e della rete dell’Emittente, la propria leadership nel settore bancario italiano, dove opera con successo in tutti i segmenti di mercato". Tra gli obiettivi del gruppo guidato da Carlo Messina c'è quello di realizzare utili al 2022 superiori ai 6 miliardi. Intesa inoltre ritiene che nell'operazione con Ubi si possano realizzare sinergie per 730 milioni.
Il gruppo bancario torinese ha spiegato di aver lanciato l'offerta per Ubi per "raggiungere dimensioni che le consentano di competere autonomamente e svolgere un ruolo proattivo nel panorama bancario europeo". Intesa ricorda come la prospettiva del settore finanziario e bancario nei prossimi anni sia "caratterizzata da un consolidamento nel quale i principali operatori potranno essere campioni sia europei sia extra-europei" .
L'istituto guidato da Carlo Messina ritiene che la crescita dimensionale "dovrebbe avvenire tramite un'operazione di aggregazione con un altro operatore che abbia, per quanto possibile, caratteristiche simili, in modo da minimizzare i rischi di esecuzione e creare valore per tutti gli stakeholders, fine ultimo di un grande player di settore".
Ubi Banca, secondo Intesa Sanpaolo, pur essendo la quarta banca italiana "non dispone ad oggi della scala adeguata per operare in un contesto in profonda mutazione ed evoluzione, caratterizzato da bassi tassi di interesse e dunque margini e dalla necessità di sostenere ingenti investimenti tecnologici". È quanto si legge nella nota della banca guidata da Messina, dove si argomenta come "le dimensioni e la capacità di operare e competere non solo in ambito nazionale, ma anche internazionale, sono presupposti essenziali per lo sviluppo dell'attività e del valore aziendale al fine di ottenere un'adeguata remunerazione del capitale".