Hiroto Saikawa, amministratore delegato di Nissan sotto Carlos Ghosn e dopo la sua caduta, svela il tentativo di golpe che una fazione nazionalista giapponese ha tentato di attuare all'interno dell'azienda per rompere l'alleanza con la francese Renault.
In un'intervista rilasciata al Financial Times, alla vigilia della sua uscita di scena, Saikawa fa sapere che "c'erano persone all'interno di Nissan che avevano idee conservatrici profondamente radicate e che erano convinte che la società avrebbe dovuto tornare come era prima della crisi finanziaria della fine degli anni '90. Queste forze si sono scatenate quando è caduto il sistema di potere che ruotava intorno a Ghosn".
In questi ultimi 12 mesi Saikawa ha guidato Nissan nel corso di una fase molto turbolenta, offuscata da un crollo record dei profitti e dal sospetto che lui avrebbe pilotato le accuse contro il suo ex capo Ghosn, mettendo insieme le prove che hanno consentito ai giudici di arrestarlo e di incriminarlo per cattiva condotta finanziaria.
Ghosn è attualmente agli arresti domiciliari e nega le accuse a suo carico. Anche Saikawa nega di aver complottato contro di lui. Adesso comunque sta per uscire, dopo che a settembre il cda di Nissan è insorto e lui è stato costretto a dimettersi. La prossima settimana Saikawa verrà sostituito alla testa del gruppo nipponico dall'ex capo dell'unità cinese, Makoto Uchida.
Nel frattempo è emerso che nei mesi in cui Saikawa ha preso le redini dell'azienda, ha dovuto barcamenarsi nel bel mezzo di una lotta a coltello tra i feroci lealisti di Ghosn e le forze nazionaliste anti-Renault. Lo ha rivelato lui stesso, spiegando le difficoltà che ha incontrato ad arginare il caos che ha fatto seguito all'arresto dell'ex presidente un anno fa e a stabilizzare un'instabile alleanza con Renault. "All'inizio le cose non sono andate avanti perché le persone vicine a Ghosn hanno resistito e hanno affermato che c'era stata una cospirazione.
E' stato molto pesante per me, anche perché non riuscivo a comunicare normalmente con Renault". Per il futuro comunque, nonostante le difficoltà in cui attualmente si dibatte Nissan, Saikawa è ottimista e confida che una nuova generazione di leader prenderà il suo posto.
Nei prossimi giorni Uchida, che assumerà il ruolo di capo, sarà affiancato alla guida dell'azienda da Ashwani Gupta, direttore operativo di Mitsubishi Motors, partner di Nissan e da Jun Seki, che dirigerà il piano di riorganizzazione del gruppo. "Tutti e tre - spiega Saikawa al Ft - hanno costruito le loro carriere dopo che Nissan si è internazionalizzata e l'alleanza con Renault e Mitsubishi fa parte del loro dna. Sanno quali sono i problemi e cosa devono fare".
"Nel corso dell'anno passato - aggiunge Saikawa - sono successe così tante cose inaspettate, ma sono abbastanza sollevato dal fatto che secondo me Nissan riuscirà a farcela grazie a questa nuova generazione di leader". Nelle settimane precedenti le sue dimissioni, Saikawa e il presidente della Renault Jean-Dominique Senard hanno discusso di come livellare la struttura patrimoniale e di controllo dell'alleanza, in cui la Renault possiede il 43% di Nissan mentre il gruppo giapponese detiene il 15% della società francese.
Non sarà una cosa facile da portare avanti, tenendo conto della grande varietà di pressioni esterne a cui l'alleanza è sottoposta. Intanto Nissan si sta concentrando sul rilancio delle proprie attività e Renault sta selezionando un nuovo capo.