Alibaba sfida il caos di Hong Kong e lancia ufficialmente la sua Ipo in borsa. In un comunicato il gruppo fondato dal miliardario Jack Ma ha reso noto che offrirà fino a 575 milioni di azioni agli investitori dell'ex protettorato britannico al prezzo unitario massimo di 188 dollari di Hong Kong, per un totale di 13,8 miliardi di dollari, circa 12,5 miliardi di euro.
"Il futuro di Hong Kong è luminoso - ha detto il presidente del gruppo Daniel Zhang. Negli ultimi anni abbiamo visto molte incoraggianti riforme sul mercato dei capitali locali, nonostante i cambiamenti in atto restiamo fiduciosi".
Il colosso tecnologico cinese ha un passato su cui può fare affidamento: nel 2014 ha infatti debuttato a Wall Street raccogliendo la cifra record di 25 miliardi di dollari, dopo aver già preso in considerazione l'isola nel 2013 ma avendo poi preferito sbarcare negli Usa. Il debutto è previsto per il prossimo 26 novembre e potrebbe rappresentar la più consistente offerta sul mercato di Hong Kong da circa nove anni. L'offerta inizierà oggi alle 9 ora locale e si chiuderà alle 12 di mercoledì 20 novembre.
Perché il debutto: l'opinione dell'esperto
Ma perché Alibaba ha deciso di debuttare su un listino che è in caduta libera e quindi di rischiare tanto? Secondo Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte Sim. "Dietro, probabilmente - spiega all'AGI - c'è l'intenzione della Cina di ripristinare la fiducia nel fatto che riuscirà a restituire condizioni di maggiore tranquillità sulla piazza di Hong Kong e di ribadire che Hong Kong è, a tutti gli effetti, territorio cinese". "Certo - aggiunge Cesarano - Alibaba è una società privata, ma non può prescindere dalla volontà del governo. Quella cinese è un'economia molto eterodiretta".
"Il debutto in Borsa di Alibaba è importante anche per un altro motivo. Nei prossimi giorni - prosegue Cesarano - partirà un'altra Ipo, quella di Aramco, che si quoterà sul mercato dell'Arabia Saudita e che probabilmente è destinata a diventare una nuova Ipo record. L'ipotesi è che dopo Riad, Aramco possa quotarsi di nuovo, magari proprio a Hong Kong. Il test di Alibaba dunque potrebbe diventare importante anche per la quotazione di Aramco, per cui potremmo definirla un'Ipo apripista, il cui obiettivo è quello di ridare fiducia alla piazza di Hong Kong".
Nei giorni scorsi Alibaba ha ottenuto il via libera da parte della borsa di Hong Kong alla sua quotazione e ha avviato gli incontri con gli investitori. Un'Ipo intorno ai 12-15 miliardi di dollari sarebbe inferiore a quella da 20 miliardi di dollari che Bloomberg aveva previsto a fine maggio, ma sarebbe comunque una super-emissione azionaria, specie di questi tempi e soprattutto se lanciata a Hong Kong.