"Per la prima volta, dopo tanto tempo, la volatilità della domanda è piu' importante della volatilità dovuta alla geopolitica. La guerra tariffaria tra Usa, Cina ed Europa crea incertezza nello sviluppo degli investimenti e questo riduce la domanda" di petrolio. Lo ha affermato l'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, in un'intervista alla Cnn. Se non ci sarà una stabilizzazione della situazione "la volatilità resterà anche nel 2020 e probabilmente si estenderà anche nel 2021 e i prezzi potranno muoversi in un range tra i 60 e i 64-65 dollari" al barile, piu' o meno lo "stesso livello del 2019", ha osservato l'ad di Eni.
In merito alle mosse dell'Opec Plus in tale contesto, Descalzi ha evidenziato di "non sapere cosa farà. Certo senza i tagli" effettuati "i prezzi sarebbero piu' bassi". L'Opec, ha aggiunto, "ha stabilizzato il mercato con la sua azione di tagli e di rispetto e adesione ai tagli" da parte dei paesi produttori. "È molto importante che continui cosi'", si è augurato il manager. Difficile fare previsioni sulla sulla guerra tariffaria. "Non sappiamo cosa succederà, la situazione non è così chiara". Alla luce di tutto questo "il ruolo dell'Opec è cruciale ed essenziale per il mercato", ha sottolineato Descalzi. Per quanto riguarda la domanda di petrolio, dovrebbe restare stabile mentre il mercato del gas è previsto in crescita perchè "i prezzi bassi del gas aumentano i consumi" e questo "è positivo anche per una questione ambientale", ha concluso.