Il governo annuncia battaglia con ArcelorMittal. Saremo "inflessibili" sul rispetto degli impegni", assicura il premier Giuseppe Conte, che attacca: "Non si usa lo scudo penale come giustificazione". I sindacati chiedono di ripristinare l'immunità penale se deve essere utilizzata come "alibi" per lasciare Taranto. Intanto Sajjan Jindal, patron del gruppo siderurgico Jsw, arriverà in Italia tra giovedì e venerdì. Proprio ieri Matteo Renzi ha rivelato di essere al lavoro per la costituzione di una cordata guidata dal gruppo indiano insieme a Cdp. Ma il governatore della Toscana, Enrico Rossi, sottolinea che la multinazionale non e' interessata a Taranto però conferma gli impegni su Piombino.
"Pretendiamo chiarezza dalla proprietà e rispetto degli impegni contrattuali. Saremo inflessibili", afferma il presidente del Consiglio: "Si viene in Italia, si vince una gara e si rispettano i termini già previsti dal bando. Ci preme che che siano garantita la continuità e il livello occupazionale. - aggiunge - Non si può cambiare una strategia industriale adducendo a giustificazione lo scudo o non scudo penale, che peraltro non è previsto contrattualmente".
Patunaelli accusa: "Avevano già deciso di andarsene"
"Domani ci confronteremo", prosegue il premier riferendosi all'incontro con i vertici della società. "Non sono solo in gioco novemila famiglie ma c'è un indotto più cospicuo, faremo di tutto, qualsiasi misura, per difendere questi investimenti produttivi". Sulla stessa linea il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri: "Penso che un Paese serio debba fare tutto il possibile e necessario per evitare quello che sarebbe un esito negativo e drammatico".
Molto duro il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli: "Non permetteremo ad ArcelorMittal di ricattare lo Stato italiano mettendo sul piatto oltre 5 mila esuberi". L'azienda, aggiunge su Facebook, "ha deciso di andarsene da Taranto, come dimostra la lettera di ieri, ancora prima della ristrutturazione della governance dell'azienda. Il compito del nuovo a.d. e dei nuovi dirigenti è di traghettare la proprietà indiana fuori dallo stabilimento".
Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, sottolinea che il governo "deve garantire in tempi rapidi e con ogni mezzo, anche legislativo, la permanenza dell'attività produttiva siderurgica a Taranto e la completa realizzazione del piano di risanamento ambientale". Il leader della Lega Matteo Salvini incalza: "Se perdiamo l'Ilva perdiamo tanto, se non tutto. Ho letto che Conte vuole fare un decreto di urgenza, tornando indietro. Se fanno un decreto che tutela Ilva, i voti della Lega ci sono". Matteo Renzi, leader di Italia viva, annuncia un emendamento al decreto fiscale per recuperare la questione dello scudo penale dell'ex Ilva. "Non mi rassegno, siamo pronti a tutto per una soluzione: se Ilva chiude, chiude l'intera industria del Mezzogiorno". La conferma viene dalla prima firmataria dell'emendamento, la deputata Raffaella Paita che sostiene: "Così facendo toglieremo qualsiasi alibi in campo". Anche il gruppo di Forza Italia della Camera dei deputati ha presentato un emendamento al dl fisco per ripristinare immediatamente lo scudo.
Confindustria all'attacco
Confindustria attacca e parla di "scelte irragionevoli e non meditate": "La vicenda di Ilva è emblematica e consegue a una scelta fatta in Parlamento nelle scorse settimane di revocare uno dei punti qualificanti del contratto. Mi auguro che chi deve capisca quali sono le conseguenze", evidenzia il direttore generale di Confindustria, Marcella Panucci. "I continui cambiamenti di norme, gli interventi a gamba tesa sulle norme penali, l'instabilità del quadro non solo non attraggono investimenti ma fanno scappare quelli che ci sono", aggiunge.
Il leader della Cgil, Maurizio Landini chiede all'esecutivo di "togliere ogni alibi" all'azienda facendo applicare l'accordo a suo tempo firmato". Quindi va ripristinata l'immunità penale. L'azienda dal canto suo "non può usare questo elemento per dire che non applica più l'accordo. Non deve insomma fare la furba". Sulla stessa posizione il segretario generale della Fim, Marco Bentivogli: "È necessario che il Consiglio dei ministri si riunisca e ripristini l'immunità con norme generali valide per tutte le aziende". Bentivogli ha quindi bollato come "fantasie" le ipotesi di "fantomatiche cordate" per l'ex Ilva. Anche il leader della Uil Carmelo Barbagallo parla di "errore" se togliere lo scudo penale "ha dato l'alibi all'ArcelorMittal".