Le stime della manovra "sono prudenti" e il progetto di bilancio, con la richiesta di flessibilità aggiuntiva, non comporta "una deviazione significativa" dalle regole europee. Lo scrive il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, nella lettera trasmessa al vice presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis e al commissario Pierre Moscovici in risposta alla richiesta di chiarimenti sul Documento Programmatico di Bilancio.
Le stime contenute nel Dpb, sottolinea Gualtieri, "sono abbastanza prudenti" e non tengono conto dell'impatto sul gettito del piano per "la promozione" dei pagamenti digitali. Il ministro sottolinea che l'obiettivo è "superare di gran lunga" le stime sia del controllo della spesa sia della "tax compliance". E si dice fiducioso che il "consolidamento di bilancio e gli sforzi per le riforme strutturali condurranno a un ulteriore calo del spread sovrano con risparmi sulla spesa per gli interessi e un ulteriore miglioramento del saldo strutturale". Il governo conta infatti di poter superare i 6 miliardi di risparmi derivanti dal minor costo del finanziamento del debito pubblico.
Il titolare dell'Economia evidenzia inoltre come il progetto di bilancio segni "una chiara convergenza verso l'obiettivo di medio termine". Nel 2020, si legge nella missiva, "ci proponiamo di raggiungere un saldo di bilancio del -2,2 per cento del Pil, invariato rispetto alla stima aggiornata di quest'anno. Mentre il risultato del 2019 implica un miglioramento di 0,3 punti percentuali nel saldo strutturale, il prossimo anno potrebbe vedere un leggero peggioramento del saldo strutturale (0,1 punti percentuali)".
Le stime sui conti pubblici
Il Dpb, si osserva, prevede una successiva riduzione del deficit all'1,8 per cento del Pil nel 2021 e all'1,4 per cento nel 2022, che comporterebbe miglioramenti strutturali di 0,2 punti percentuali l'anno. Il Mef spiega inoltre come "l'intonazione moderatamente espansiva della manovra di bilancio sia coerente con le regole del Patto di Stabilità e Crescita, tenuto conto della flessibilità che queste prevedono". Al tempo stesso "viene assicurata la sostenibilità della finanza pubblica e la traiettoria discendente del debito pubblico, evitando una stretta pro-ciclica in linea con gli orientamenti espressi nell'Eurogruppo del 9 ottobre".
In particolare, si fa notare, "le misure di contrasto all'evasione fiscale vengono quantificate in maniera prudente ma rigorosa e ammontano complessivamente a circa 3 miliardi di euro". La manovra e il decreto legge collegato, chiarisce l'esecutivo, "includono misure per migliorare la tax compliance e combattere le frodi fiscali che aumenteranno il gettito di circa lo 0,2% del Pil per ciascun anno del triennio" con "l'obiettivo di ridurre il tax gap".
"Vogliamo promuovere un maggiore utilizzo dei pagamenti digitali - scrive Gualtieri - la diffusione dei pagamenti in contante, anche se in calo, è ancora più alta rispetto agli altri Paesi europei". Il governo lancerà una serie di incentivi e campagne promozionali lavorando allo stesso tempo per ridurre i costi dei Pos per i commercianti e gli altri fornitori di servizi.
Quota 100 resta fino al 2021
Uno dei passaggi della lettera si sofferma sul meccanismo di pensione anticipata introdotto. Quota 100 "resterà in vigore fino al 2021, come originariamente previsto. Anche se questa politica comporta dei costi, non altera i pilastri chiave del nostro sistema pensionistico, come un'alta età pensionabile obbligatoria". "Crediamo che cambiamenti frequenti nelle regole per la pensione anticipata sarebbero dannosi e sottolineiamo che il numero di domande per quota 100 è significativamente inferiore alle stime iniziali", si legge ancora nella missiva. Il governo prevede inoltre un nuovo meccanismo di congelamento della spesa in attesa di verificare i risparmi derivanti dai minor costi per quota 100.
Si ribadisce infine l'impegno a perseguire una maggiore equità nella distribuzione del carico fiscale attraverso una combinazione di riduzione delle imposte sul lavoro subordinato e specifiche misure di contrasto all'evasione. Il taglio del cuneo fiscale, si legge nella lettera, si applicherà "da meta' 2020 e segnerà il primo passo di una più ampia riforma fiscale" con la quale "noi auspichiamo di rendere il sistema fiscale italiano più giusto, più efficiente e trasparente assicurando un ampio livello di coerenza con i processi di riforma in corso a livello internazionale".