Sa essere 'falco' o colomba' all'occorrenza. Ed è anche per questo che a Francoforte in molti sono convinti che piaccia a Mario Draghi. Olli Rehn, 57 anni, liberale, ex calciatore, dal 2018 è il presidente della banca centrale di Finlandia, nel blocco dei Paesi del Nord Europa che guarda con scetticismo alla capacità dei partner del Sud Europa di rispettare gli impegni presi.
Un tempo tra i più accreditati candidati per prendere il posto di Draghi alla guida della Bce, Rehn ha un passato da commissario Ue per gli affari economici e monetari e vicepresidente della Commissione europea durante la grande crisi economica. È considerato un riformatore e le sue ricette per rilanciare l'economia europea si basano su una maggiore libertà di intervento sui tassi di interesse e su una più rigida politica fiscale da parte degli Stati membri.
Per anni è stato considerato il simbolo dell'austerità e dei moniti di Bruxelles. E i suoi rapporti con l'Italia sono stati in passato complicati, poiché non ha risparmiato bacchettate al nostro Paese. Ha sempre difeso la politica "del rigore" e ha richiamato più volte l'Italia al rispetto degli impegni presi su deficit e debito.
Nel 2013, nel corso di un'audizione in Parlamento, utilizzò la metafora della Ferrari per fare riferimento ai problemi dell'Italia citando il connazionale Raikkonen, appena riassunto come pilota del Cavallino Rampante. "Non basta il talento", disse. "La Ferrari come l'Italia incarna una grande tradizione di stile e anche di capacità tecnica, ma per vincere bisogna avere il motore più competitivo, bisogna essere pronti a cambiare e adeguarsi".
Durante la crisi greca ha svolto un ruolo di 'falco', tuttavia in questa fase è tornato a indossare i panni della 'colomba'. In un'intervista al Wall Street Journal ha fatto sapere che l'istituto di Francoforte potrebbe riprendere in mano il bazooka fin dalla prossima riunione del 12 settembre, varando un piano di stimoli molto piu' sostanzioso di quello atteso dai mercati.
Draghi, a sorpresa, il mese scorso aveva annunciato drastiche misure e lasciato intendere che un taglio dei tassi e il riavvio del piano di acquisti sarebbero stati pronti per ottobre. Rehn è andato oltre, spiegando che molto probabilmente queste misure arriveranno già a settembre.
Una mossa legata all'intensificarsi dei segnali di recessione. "Quando lavori con i mercati finanziari spesso è meglio superare le aspettative e disporre di un pacchetto molto forte di misure politiche piuttosto che mancare il bersaglio", ha detto lo stesso Rehn.