Si sta per concludere il primo 'giro di ricognizione' sui temi caldi da inserire in manovra. Il governo procede su due binari paralleli, da un lato c'è il tavolo ufficiale di Palazzo Chigi durante il quale il premier Giuseppe Conte ascolterà lunedì 5 agosto le parti sociali e, dall'altro, c'è il vicepremier Matteo Salvini che annuncia dalla riviera romagnola il taglio delle tasse superando, in caso, anche l'altolà dell'Europa.
Sempre dal fronte Lega, arriva l'anticipazione del sottosegretario all'Economia, Massimo Bitonci, che in una intervista al Sole 24 Ore spiega le principali novità contenute nel piano fiscale del Carroccio. "Vogliamo proseguire nel taglio delle tasse avviato con la flat tax per le partite Iva fino a 65mila euro concentrandosi sulle fasce più deboli e i ceti medi. Puntiamo a una riduzione di 10 miliardi del carico fiscale che oggi grava su pensionati e dipendenti, non certo ai quattro miliardi ipotizzati da Di Maio", dice Bitonci. E sottolinea che sarà applicata l'aliquota del 15% " a chi oggi paga il 23 per cento.
"L'obiettivo - spiega Bitonci - è quello di avviare un percorso di riduzione della pressione fiscale e dovrà approdare all'introduzione di una tassa piatta per tutti i contribuenti". Sull'aumento dell'Iva, poi, "la Lega dice no a qualsiasi intervento. Troveremo le risorse per sterilizzare le clausole. Gli studi che abbiamo analizzato in questi mesi testimoniano come ad un aumento delle aliquote Iva su determinati prodotti non corrisponda mai un reale effetto di aumento del gettito. In sostanza se aumento l'aliquota su un determinato prodotto non è detto che il consumatore continui ad acquistare quel prodotto e al contrario si sposti su altri tipi di beni o servizi con un prezzo più basso e un carico Iva minore", prosegue.
E se la Lega, prima della pausa estiva, mira a tirare le somme sul versante fiscale, il resto dell'esecutivo sarà impegnato domani con le parti sociali per il terzo e ultimo incontro, questa volta sulle misure per lavoro e welfare. Martedì i lavori si sposteranno da palazzo Chigi al Viminale. Matteo Salvini, il 15 luglio aveva avviato il dialogo con le parti sociali sul tema della riforma fiscale. Dopo le polemiche con Conte, la seconda riunione sembrava destinata a sfumare e invece, giovedì è arrivata la convocazione ufficiale. All'invito del vicepremier le parti sociali hanno risposto positivamente, si riuniranno al Viminale alle 10. Assente il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che verrà sostituito dalla sua vice, Gianna Fracassi. Il leader di Corso d'Italia aveva già sottolineato che il vero tavolo istituzionale, dal quale ci si attendevano delle risposte, era quello di Palazzo Chigi.