La Deutsche Bank ha annunciato il pià grande piano di ristrutturazione della sua storia con la soppressione, entro il 2022, di 18 mila posti di lavoro e l'uscita dal mercato azionario globale.
Si tratta del tentativo, ultimo, di lasciarsi alla spalle la profonda crisi che rischia di affondare l'ormai ex fiore all'occhiello della finanza tedesca copre un quinto della forza lavoro. Il piano comporterà nell'immediato futuro oneri per 3 miliardi di euro nel secondo trimestre dell'anno fiscale in corso e provocherà una perdita netta di 2,8 miliardi di euro, ha avvertito l'istituto.
"La ristrutturazione si tradurrà in una riduzione del numero di posizioni equivalenti a tempo pieno di 18 mila entro il 2022, per ridurre la forza lavoro a circa 74 mila persone", si legge in una comunicato della banca, rilasciato dopo una riunione del suo consiglio di sorveglianza.