Il dialogo è aperto ma le intenzioni non bastano più. Senza misure 'sostanziali' di correzione dei conti per il 2019 e per il 2020, l'Ecofin del 9 luglio sancirà l'apertura di una procedura contro l'Italia per violazione della regola del debito. Entro tre settimane al massimo dunque, senza nessun rinvio.
I 18 ministri delle Finanze della zona euro, anche se con sfumature diverse, si compattano sulla linea della Commissione e consegnano al governo un messaggio chiaro: Roma agisca o la procedura andrà avanti. "Il negoziato è in corso, dimostreremo che abbiamo dei target di deficit che ci mettono in posizione di sicurezza. Non servono misure correttive", replica Giovanni Tria, che smentisce uno scontro con Matteo Salvini durante il vertice di governo, ma chiarisce che la flat tax chiesta dal vicepremier "si farà solo rispettando gli attuali obiettivi di deficit".
La trattativa è appena cominciata, dicono fonti del Mef che riferiscono di un un atteggiamento costruttivo al tavolo delle trattative. Non far partire la procedura è nell'interesse dell'Italia e della Ue, ribadisce via XX Settembre.
Nessun rinvio in attesa di nuovi dati
Ma la posizione dei partner è ferma: all'Italia non sarà concesso altro tempo rispetto agli step già stabiliti. Un rinvio alla fine di luglio, quando l'Italia potrebbe mettere sul tavolo i dati del primo semestre dell'anno sulle entrate fiscali e che potrebbero favorire la posizione negoziale del governo, è escluso.
"L'Italia chiarisca tutte le decisioni politiche che sono necessarie per conformarsi alle regole del Patto di Stabilità, questo è importante anche per la stabilità dell'eurozona", dice il presidente dell'Eurogruppo, Mario Centeno, considerato alla vigilia come una delle figure più dialoganti ma in questo caso molto diretto. "È importante che si rispettino gli impegni - aggiunge - se non prendiamo decisioni, i cittadini non lo capiranno", aggiunge.
"La Commissione ha teso una mano all'Italia, il governo la prenda", è l'invito del francese Bruno Le Maire. Un richiamo al rispetto delle regole arriva anche dal ministro tedesco Olaf Scholz e dalla spagnola Nadia Calvino che chiede all'esecutivo Conte di "agire in modo resposabile per evitare turbolenze sui mercati".
Il sostegno dei governi rafforza la posizione della Commissione che tiene la barra dritta: per Valdis Dombrovskis "Una correzione sostanziale della traiettoria di bilancio è necessaria sia per quest'anno che il prossimo. Questo è prima di tutto nell'interesse dell'Italia", dice il vice presidente della Commissione responsabile per l'euro.
"Non mi aspetto intenzioni, ma fatti, cifre e dati - aggiunge Pierre Moscovici - siamo pronti, nel caso, ad andare avanti verso una procedura e siamo sulla buona strada. Ma la mia porta e' aperta, tutto e' ancora evitabile", aggiunge.
Un invito all'Italia arriva anche dalla numero uno del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, che dopo aver bocciato i minibot ("un bizzarro strumento finanziario, ci sono altre strade per risolvere i problemi di pagamento", dice), invita il nostro paese, come tutti quelli ad alto debito a "trovare coraggio politico di fare le "riforme strutturali. In quanto membro dell'unione monetaria, insieme ai colleghi e alle istituzioni, l'Italia dovrebbe trovare il percorso di bilancio e il coraggio politico di attuare le riforme strutturali che libererebbero il genio italiano".