Sfiducia unanime nei confronti delle parole dell'azienda e una richiesta forte di fare fronte comune per scongiurare la chiusura dello stabilimento di Napoli. Con questo stato d'animo, sindacati e lavoratori di Whirlpool si sono trovati davanti al Maschio Angioino per la seduta monotematica del Consiglio comunale, convocata alla vigilia del nuovo tavolo tecnico in programma al Ministero dello Sviluppo Economico.
Prima di entrare nella Sala dei Baroni, una rappresentanza dei 430 dipendenti della multinazionale americana ha esposto striscioni e intonato cori come "dignità, dignità", "Napoli non molla" e "la Campania non si tocca".
Un'accoglienza molto calorosa è stata riservata, al suo arrivo, al sindaco Luigi de Magistris. Anche durante la seduta, tra un intervento e l'altro, sono proseguiti i cori dei lavoratori, che di fronte al tavolo della Giunta hanno indossato le loro divise. "Non ci fidiamo di quello che dice l'azienda - taglia corto il segretario generale della Cgil di Napoli, Walter Schiavella - le novità di oggi sono ancora interlocutorie, il tavolo di domani dovrà chiarire cosa significano. Non ci fideremo finchè non avremo elementi che smentiscano le attuali preoccupazioni".
Per il suo omologo della Cisl, Gianpiero Tipaldi, "sono state già fatte troppe chiacchiere in questi giorni. Partiamo dal presupposto che è stato fatto un piano l'anno scorso. Lo abbiamo onorato per la parte che ci riguarda, ci auguriamo che anche l'azienda faccia lo stesso. Se ci sono difficoltà si discuta e non si minacci la chiusura dello stabilimento".
Il segretario campano della Uil, Giovanni Sgambati, sottolinea che "restano le perplessità", perche' "vanno bene le iniziative per pressare l'azienda come quella di Luigi Di Maio, ma Whirlpool deve mettersi in testa che per noi resta irremovibile la permanenza a Napoli, anche in modi diversi".
I sindacati hanno consegnato un documento unitario al Consiglio comunale, richiamando tutti alle proprie responsabilità: "La vicenda Whirlpool - sottolineano - è solo l'ultima in ordine di tempo delle crisi che hanno segnato la storia della deindustrializzazione di Napoli e della sua provincia, ma anche dell'intero Mezzogiorno, in una discesa che negli ultimi trent'anni non si è mai arrestata".
Ogni ipotesi di soluzione della vertenza, si ribadisce, "deve prevedere che Whirpool resti a Napoli", anche perchè "in un'area come quella di Napoli est, che un tempo non lontano era una delle aree industriali piu' grandi del Paese, ormai non restano che pochissimi presidi industriali".
"La Whirpool non ha intenzione di tenere fede ai patti e continua a minacciare la chiusura dello stabilimento di Napoli. In ragione di ciò, oggi, il ministro e vicepremier Luigi Di Maio ha comunicato che verranno revocati gli incentivi che lo Stato ha stanziato a favore dell'azienda. Dal 2014 ad oggi la cifra ha raggiunto quasi i 50 milioni di euro. Non si scherza sulle spalle dei lavoratori quando si ha la pancia piena. A mali estremi estremi rimedi". Il messaggio è apparso sulla bacheca Facebook della deputata del Movimento 5 Stelle in commissione Lavoro alla Camera Rina De Lorenzo.