"Per finanziare riforme fiscali strutturali servono coperture altrettanto strutturali, il deficit può coprire solo investimenti o interventi temporanei": è l'avvertimento lanciato dal ministro dell'Economia, Giovanni Tria, in un'intervista al Sole 24 Ore. Il ministro ha detto di non attendersi una richiesta di manovra correttiva dall'Ue: "La discussione sarà in autunno", ha osservato, dicendosi fiducioso che a cambiare l'Europa più ancora che le elezioni di fine mese "saranno i fatti perché bisogna dare un messaggio nuovo ai cittadini" e superare "un modello di crescita basato su surplus ed export".
Tria ha confermato gli obiettivi di deficit e debito scritti nel Def: "I numeri della commissione sono in linea con i nostri", ha osservato a proposito delle previsioni diffuse da Bruxelles, e le differenze su debito e livelli del 2020 sono dovute al fatto che dalla Commissione "non considerano impegni che sono già inseriti nella legislazione italiana, e che confermo".
In particolare, il ministro ha ricordato i 23,1 miliardi di aumento Iva, sostituibile con tagli di spesa equivalenti, e i 18 miliardi di privatizzazioni, cifra a cui, qualora non si arrivasse, "bisognerà pensare a qualche altra misura per lo stesso scopo".