Articolo aggiornato il 19 aprile 2019 alle ore 13,53*
Dominatore in occidente, minoranza in Cina. A tal punto da decidere che sarebbe meglio puntare altrove: l'e-commerce di Amazon molla Pechino. Troppo forte la concorrenza dei leader locali, Alibaba e JD. La società guidata da Jeff Bezos non abbandona del tutto la Cina: il sito Amazon.cn resterà attivo, ma dal 18 luglio non venderà più per conto di terzi. E il gruppo continuerà a spingere i propri prodotti (come i Kindle) e soprattutto i servizi in cloud di Aws.
Meno e-commerce, avanti con il cloud
Amazon aveva acquistato il sito di shopping online cinese Joyo.com nel 2004 per 75 milioni di dollari, ribattezzandolo Amazon China. Il negozio online cinese si ridimensionerà molto. Gli utenti potranno continuare ad acquistare dai siti esteri di Amazon e ricevere gli articoli tramite la rete internazionale, ma è chiaro che si tratterà di molte meno spedizioni, probabilmente più specifiche e che richiederanno tempi di attesa più lunghi. La mossa di Bezos spiega bene due cose: oltre a confermare quanto sia complicato inserirsi nel mercato cinese, dice che – in alcuni casi – l'e-commerce può essere sacrificabile per Amazon. Non lo è, invece, il cloud.
La concorrenza è troppo forte
Secondo una ricerca di iResearch Global, Tmall (piattaforma di Alibaba) e JD.com controllano l'82% del mercato cinese. Per Amazon c'è quindi poco spazio. E all'orizzonte non c'è né la prospettiva di ampliare la propria quota di mercato né quella di mantenerla per sfruttare l'espansione del settore in Cina. Perché l'e-commerce sta vivendo un momento meno brillante che in passato: per Alibaba, l'ultimo trimestre è stato quello con la minore crescita dal 2016 e JD ha tagliato parte del personale.
Stretto tra concorrenti più forti, che possono fornire una rete locale più capillare e spedizioni più veloci, e senza prospettive incoraggianti, Amazon ha scelto di concentrare gli sforzi per l'e-commerce altrove. Non solo nei mercati più maturi, ma anche - ad esempio - in India, dove gareggia con Walmart. Amazon ha un sito locale e il colosso della grande distribuzione Usa (dopo aver venduto nel 2016 la propria attività cinese a JD in cambio di una quota della società) ha acquisito il controllo di Flipkart.
La scelta di Bezos spiegata con i numeri
I conti Amazon del 2018 dicono che l'attività internazionale, cioè quella fuori dal Nord America che include anche la Cina, ancora non rende. Ha incassato 65,8 miliardi di dollari, ma ha avuto un margine operativo lordo negativo per oltre 2 miliardi. Le spese sono più alte delle vendite. Nel mercato di casa (che vale 141,3 miliardi) il margine lordo è invece positivo per 7,2 miliardi. Il bilancio, quindi, dice che si può rinunciare a un pezzo di e-commerce.
Non sono invece sacrificabili i servizi in cloud di Aws, che non a caso in Cina ci rimarranno. Il perché è tutto nei numeri. Aws cresce molto più in fretta (+47% nel 2018, contro il 29% degli altri comparti). Lo scorso anno valeva l'11% del fatturato, ma il 58,7% del margine lordo. Aws è più redditizia e in ascesa dell'e-commerce: abbastanza per continuare sulla Cina.
"L'interesse di Amazon nei confronti della Cina rimane forte"*
Abbiamo ricevuto questa nota da Amazon, che pubblichiamo integralmente:
“Negli ultimi anni, abbiamo trasformato la nostra attività di vendita al dettaglio in Cina per enfatizzare le vendite transfrontaliere ed abbiamo riscontrato una forte risposta da parte dei clienti cinesi. La loro domanda di prodotti autentici e di alta qualità provenienti da tutto il mondo continua a crescere rapidamente e, data la nostra presenza globale, Amazon è ben posizionata per servirli. Continuiamo ad effettuare degli aggiustamenti nella gestione operativa per concentrare i nostri sforzi sulle vendite transfrontaliere in Cina e per continuare a migliorare l'esperienza sia per i clienti cinesi sia per i nostri partner di vendita globali. L'interesse di Amazon nei confronti della Cina rimane forte: abbiamo creato solide fondamenta in numerose attività di successo e continueremo a investire e crescere in Cina attraverso Amazon Global Store, Amazon Global Selling, AWS, ed i dispositivi ed i contenuti Kindle.”