Si riaccende il dibattito sulla flat tax, dopo lo studio attribuito al Mef che quantificherebbe in 60 miliardi la riforma fiscale così come voluta dalla Lega. Stima che però è stata smentita dallo stesso Tria.
Sia come sia, nel programma di governo era prevista l'introduzione di due aliquote fisse al 15% e al 20% per persone fisiche, partite Iva, imprese e famiglie. La manovra ha già introdotto per i lavoratori autonomi (con ricavi fino a 65 mila euro) un'aliquota del 15%, e dal 2020 del 20% sulla quota eccedente fino a 100.000 euro. Ma è sui lavoratori dipendenti e sulle famiglie che si sta consumando l'ennesimo confronto tra Lega e Cinquestelle.
Due ricette contrapposte
Per il Carroccio, l'imposta deve essere disegnata sulla famiglia: in questo caso, l'aliquota del 15% va applicata ai redditi del nucleo familiare fino a 50 mila euro (cancellando poi tutte le detrazioni e i bonus sostituite con deduzione che crescono in valore in proporzione al reddito e al numero dei figli) mentre per i redditi superiori ai 50 mila euro scatterebbe l'aliquota al 20%. Per il M5s, invece, vanno introdotte tre scaglioni e si prevede l'allargamento della "no tax area" da 8.174 ai 9.360 euro. Il primo scaglione riguarda i redditi fino ai 25 mila euro (aliquota tra il 24 e il 25%), per i redditi dai 25 mila fino a 100 mila l'aliquota sarebbe del 38%, mentre per i redditi superiori ai 100 mila l'aliquota sarebbe del 43%.
Come funziona oggi
Ci sono 5 aliquote e altrettanti scaglioni Irpef. Il primo scaglione comprende i contribuenti con un reddito compreso tra 0 e 15.000 euro l'anno. In questo caso l'aliquota Irpef è del 23%, che corrisponde - nel caso di massimo reddito per questa fascia, 15.000 euro - a una tassazione di 3.450 euro. Nella prima fascia sono ricompresi tutti i lavoratori che percepiscono un reddito non superiore a 1.250 euro.
Il secondo scaglione Irpef è quello che comprende i redditi tra da 15.001 euro a 28.000 euro. L'aliquota riservata a questa fascia è del 27%, con una tassazione - nel caso di reddito più alto - di 6.960 euro. Sono rappresentati da tale categoria le persone con reddito mensile non superiore a 2.335 euro. È importante evidenziare che a partire dal secondo scaglione in poi (quindi in caso di reddito maggiore rispetto a quello con aliquota base), si applica l'aliquota successiva solo per la parte eccedente di reddito.
Il terzo scaglione di reddito è quello compreso tra 28.001 euro e 55.000 euro, per contribuenti con un reddito massimo di 4.583 euro. L'aliquota Irpef è fissata al 38% sulla soglia eccedente la seconda (ossia si applica il 38% solo per la quota di reddito che supera i 28 mila euro, ai quali si applica l'aliquota precedente del 27%). In questo caso, la quota Irpef sarà pari a 17.220 euro in caso di reddito più alto.
Il quarto scaglione Irpef coinvolge tutti i contribuenti da 55.001 euro a 75.000 euro, che presentano un reddito mensile non superiore a 6.250 euro. Per questi contribuenti, l'aliquota Irpef sulla quota eccedente il precedente scaglione è del 41% e di conseguenza l'onere fiscale più alto sara' pari a 25.420 euro.
Oltre i 75.000 euro di reddito, ovvero per il quinto ed ultimo scaglione di reddito, l'aliquota Irpef è pari al 43%. I contribuenti facoltosi, che percepiscono un reddito annuo eccedente i 75 mila euro, ovvero oltre 6.250 euro mensili dovranno corrispondere 25.420 euro più il 43% sul reddito eccedente.
Flat tax speciale per i pensionati
La manovra ha anche introdotto, oltre che per i lavoratori autonomi, una flat tax con aliquota al 7% per i pensionati residenti all'estero da almeno 5 anni che scelgono il Sud. L'imposta sostitutiva, calcolata in via forfettaria con aliquota del 7%, si applica per cinque periodi d'imposta ed è rivolta a coloro che scelgano di trasferire la loro residenza, in Italia, nei comuni con popolazione non superiore ai 20.000 abitanti delle Regioni del Sud: Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise, Puglia. Questo per evitare il fuggi fuggi di pensionati che pur di non pagare le tasse scelgono di vivere in altri paesi fiscalmente più convenienti, come ad esempio il Portogallo.