Le banche e i circuiti finanziari sono cambiati. E chi non muta scompare, anche se è grande e grosso. L'evoluzione e l'adattamento possono essere raccontati in tanti modi: con i numeri e con le storie, ma anche con i loghi. Come quello di Mastercard.
2016: un logo digitale
A lungo è stato sinonimo di carte di credito. Il suo stemma era uno dei più conosciuti al mondo: un cerchio giallo, uno rosso e una zona in cui i due colori si accostavano in strisce. All'interno del logo una scritta dalla dimensioni generose, in bianco: MasterCard. Questo il disegno del logo dal 1990, con una leggera correzione nel 1996. Prima che la società rimetta mano al suo stile, passano vent'anni. Nel 2016 bussa alla porta di Pentagram e chiede ai suoi designer un corposo ritocco. Ne viene fuori un brand fatto sempre di due cerchi, ma senza righe.
La porzione intersecata tra giallo e rosso è uniforme e si è colorata di arancione. Il nome non è incorporato ma affianca il logo, con un font più minimalista e solo con lettere minuscole: mastercard. Perché questo cambiamento? Lo hanno spiegato sia la compagnia finanziaria sia Pentagram. Il marchio è stato “semplificato, modernizzato e ottimizzato per un mondo sempre più digitale. Il 14 luglio 2016, abbiamo introdotto un'evoluzione della nostra identità di marchio, costruita per un mondo sempre più digitale”. In pratica, il logo è diventato più chiaro e immediato perché è si stampato sulle carte di credito, ma sempre più spesso è utilizzato sullo smartphone. Dove la linearità, viste le dimensioni dello schermo, paga.
2019: addio "carta"
Adesso è il momento di un altro ritocco, dal notevole valore simbolico. Mastercard rinuncia al suo nome e sarà rappresentata solo dai due cerchi intersecati. Entra così in quel ristretto gruppo di loghi senza lettere, cui appartengono Nike, Apple e pochi altri. Perché? C'entra, di nuovo, il fintech. Oggi Mastercard offre una gamma di servizi più variegata, supportando pagamenti via smartphone o smartwatch. La società vuole quindi affrancarsi dalle “carte”. Quelle restano e sono ancora centrali, ma non solo più sole: Mastercard sarà sempre meno "card".
Come ha spiegato il diretto marketing Raja Rajamannar al Wall Street Journal, sono serviti 20 mesi di indagini per essere certi che il logo fosse riconoscibile anche senza nome. Rimosso questo dubbio, la società ha proceduto. E ancora una volta l'obiettivo è stato lo stesso: rendersi ancora più chiaro durante la fruizione digitale. Perché si è passati dai cartelloni pubblicitari e le carte a “piccoli pezzi di vetro”, come ha spiegato Pentagram. E qui “non stiamo parlando solo di smartphone ma del quadrante di un orologio, sul quale un nome di dieci lettere è una mostruosità”.