Il 2 gennaio Tesla ha annunciato un taglio al prezzo della sua vettura più economica, la Model 3, per far fronte alle programmate diminuzioni di incentivi federali sulle automobili elettriche. Il prezzo, riferito al mercato statunitense, scenderà di 2 mila dollari (1.758 euro) fino a 44 mila dollari (38.691 euro) totali, per rendere l’automobile più competitiva sul mercato di massa. Non ancora disponibile in Italia, si prevede che la Model 3 sarà venduta intorno ai 45 mila euro. Se così fosse, rientrerebbe nelle soglie stabilite dal governo con l’introduzione dell’Ecobonus.
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La risposta dei mercati alla notizia è stata severa: per timore che i tagli siano conseguenza di una diminuzione degli ordini, Tesla ha perso in borsa il 6,8 per cento, a 3120,12 dollari per azione. Nell’ultimo trimestre del 2018 la casa automobilistica era riuscita ad aumentare la produzione della Model 3, dopo un anno passato a inseguire la domanda. Per Toni Sacconigi, analista della Sanford C. Bernstein and Co intervistato dal Wall Street Journal, il timore del mercato è che la domanda stia rallentando.
La casa automobilistica ha confermato in un comunicato che il totale delle consegne nell’ultimo quarto del 2018 sono più che triplicate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.