"Per la prima volta da 6 mesi questo governo ci ascolta, abbiamo dialogato. Ora però aspettiamo gli effetti, aspettiamo i fatti". Lo ha detto il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, al termine dell'incontro che con i rappresentanti di altre 14 organizzazioni del mondo delle imprese italiane ha avuto al Viminale con il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti. Boccia ha espresso l'auspicio che ora si apra "una stagione di confronto e logica di ascolto dei corpi intermedi". Salvini ha parlato di un "incontro concreto, proficuo". "Inizia un percorso comune che parte dal lavoro, stop burocrazia, sviluppo infrastrutture per rilancio dell'economia e del Paese".
Nell'incontro sono emersi "molti punti di convergenza - ha riferito Boccia - a partire dalle infrastrutture, specie sotto l'aspetto temporale, cioé di apertura dei cantieri". Per il presidente degli industriali italiani è importante che la manovra "si occupi anche di crescita. Auspichiamo l'ascolto e che sia utile al dialogo". Boccia ha aggiunto che non si è parlato di spread: "È venuta fuori la parola credit crunch", quindi credito alle piccole e medie imprese e la richiesta al governo di "un'attenzione per questo settore", ha detto.
"Criticità" nel reddito di cittadinanza
Quanto al reddito di cittadinanza, non se n'è parlato ma ai giornalisti Boccia ha ribadito che ci sono "criticità nel processo. Quello che il governo si pone con fini nobili potrebbe avere effetti sui salari", e in una situazione di crisi o di non ripresa non è positivo che ciò avvenga. Dal presidente di Confindustria la constatazione che il programma di governo aveva tre obiettivi: reddito di cittadinanza, flat tax e pensioni, "il valore è però quello della crescita. Oggi si comincia a parlare, speriamo che la manovra venga equilibrata e si abbia una visione futura del Paese e della società".
Infine le grandi opere: "Più si dilaziona nel tempo e più non si aprono cantieri. E martedì lo diremo anche a Di Maio", ha concluso Boccia.
La recessione "è possibile, il governo penso ne sia consapevole. L'appello del ministro Salvini a una compattezza nel 2019, che non sarà un anno facile, e il fatto che il governo inizi ad ascoltare le ragioni dello sviluppo e della crescita significa che c'è una consapevolezza che noi leggiamo in chiave positiva", ha concluso Boccia.