Il governo Usa sta facendo pressione sui suoi alleati stranieri, Italia inclusa, per persuadere i fornitori di servizi wireless e Internet di questi Paesi a non utilizzare le apparecchiature di telecomunicazioni della compagnia cinese Huawei Technologies. Lo scrive il Wall Street Journal, citando fonti ben informate. I funzionari Usa hanno contattato le loro controparti governative e i dirigenti delle tlc in quei Paesi amici dove le apparecchiature Huawei sono ampiamente utilizzate, tra cui Germania, Italia e Giappone, avvertendoli di quelli che considerano un rischio alla sicurezza informatica.
Gli Stati Uniti stanno anche valutando l'ipotesi di aumentare gli aiuti finanziari per lo sviluppo delle telecomunicazioni in quei paesi che boicotteranno le attrezzature prodotte in Cina. Washington in particolare è preoccupata per l'uso di apparecchiature di telecomunicazione cinesi in quei Paesi che ospitano basi militari americane. Il Dipartimento Usa della Difesa ha i suoi satelliti e una sua rete autonoma di telecomunicazioni per le comunicazioni sensibili, ma la maggior parte del traffico in molte installazioni militari viaggia attraverso le reti commerciali.
La reazione di Huawei non si è fatta attendere. Un portavoce ha dichiarato che "i prodotti e le soluzioni Huawei sono ampiamente utilizzati in più di 170 Paesi in tutto il mondo, servendo 46 dei primi 50 operatori mondiali, aziende Fortune 500 e centinaia di milioni di consumatori. Molte aziende e consumatori scelgono Huawei perché si fidano completamente e riconoscono il valore che l’azienda offre".
L'azienda si è detta "sorpresa dalla presa di posizione del governo statunitense descritta nell'articolo. Se il comportamento di un governo si estende oltre la propria giurisdizione, tale attività non dovrebbe essere incoraggiata. Huawei crede fermamente che i propri partner e clienti faranno la scelta giusta in base al loro giudizio e all'esperienza di lavoro maturata con Huawei. Continueremo a servire i nostri clienti globali con le nostre soluzioni innovative."