È tregua (apparente) sul fronte Tim dopo il 'siluramento' dell'amministratore delegato Amos Genish. I contendenti in realtà affilano le armi, con la Borsa che annusa l'odore di sangue e colpisce con gli ordini di vendita il titolo della società, che ieri ha chiuso con un -3,16% a quota 0,5210 euro per azione.
Vivendi fa trapelare che al momento non intraprenderà alcuna iniziativa e che vuole aspettare l'esito del cda che si riunirà nel pomeriggio di domenica prossima a Roma per nominare il nuovo amministratore delegato.
Dall'esito di questa scelta scatterà l'eventuale richiesta di convocare l'assemblea, facoltà che Vivendi, forte del suo 23,9% del capitale, può esercitare in qualunque momento. Elliott, invece, ricorda che il cda è tecnicamente indipendente ed è stato eletto all'assemblea del 4 maggio scorso con voti rastrellati sul mercato.
In ogni caso, non fa mistero di avere quantomeno condiviso la scelta di dare il benservito a Genish, il quale ha espresso l'intenzione di rimanere come consigliere nel board dove fu eletto in quota Vivendi.
I candidati alla successione
La palla per il momento passa al Comitato nomine e remunerazione che si riunirà oggi alle 10.30 a Roma e che dovrà effettuare tutti i passaggi tecnici per l'addio di Genish e per approntare la nomina del nuovo capo azienda. Al momento si continua a propendere per la soluzione interna, che eviterebbe di cooptare un amministratore dall'esterno con le conseguenti dimissioni di un attuale consigliere targato Elliott.
Per la scelta interna si rafforza l'opzione Luigi Gubitosi, che potrebbe risultare gradito anche a Vivendi consentendo così di rinviare lo scontro in assemblea alla riunione del prossimo aprile per l'approvazione del bilancio.
Il favorito rimane ancora l'ex 'delfino' di Sergio Marchionne, il tarantino Alfredo Altavilla, ritenuto il più idoneo a tradurre in pratica i desiderata di governo ed Elliott: scorporo della rete e successiva fusione con il network di Open Fiber per la creazione di un player unico che verrebbe premiato con una remunerazione più favorevole, ovvero con il sistema Rab ('regulated asset base') che permette di finanziare in tariffa, dunque sulle bollette di chi usa l'infrastruttura, tutti gli investimenti.
Il nuovo a.d. sarà affiancato da uno o due direttori generali: in questo caso i candidati principali sono l'attuale direttore finanziario Piergiorgio Peluso, il direttore Business e top clients Lorenzo Forina e l'ex numero uno di Tim Brasil, Stefano De Angelis.