In una tornata di trimestrali non proprio felice per i colossi della tecnologia, a sorridere è Twitter, che sembra aver smesso ormai in maniera definitiva i panni di eterna Cenerentola della Silicon Valley. La compagnia che per i primi dieci anni della sua esistenza aveva pubblicato solo bilanci in rosso, che appena un anno fa veniva data prossima alla chiusura, ha chiuso il quarto trimestre consecutivo in utile. Così, mentre Amazon e Google affondavano in borsa sulla scia dei conti deludenti, l'azienda di Jack Dorsey spiccava un balzo del 13% già nel prelistino. E questo nonostante la continua flessione degli utenti, che all'inizio era stata accolta male dagli investitori ma ora sembra essere stata recepita come il frutto dell'operazione pulizia lanciata contro troll e profili inattivi.
Il profitto da 789 milioni di dollari realizzato da Twitter nel terzo trimestre, il più alto di sempre, è legato in larga parte ad "una tantum" legata alla rivalutazione fiscale di alcune attività ma, anche al netto di questa componente, i conti restano in utile per 106 milioni di dollari, a fronte di un fatturato da 758 milioni di dollari, superiore alle aspettative. Se si contano gli ultimi dodici mesi, l'utile netto supera il miliardo di dollari, a fronte di una perdita netta di 367 milioni di dollari nei quattro trimestri precedenti. E, per sottolineare che le voci straordinarie non cambiano il trend, si segnala un utile adjusted di 295 miliardi di dollari, in rialzo del 39% rispetto all'analogo periodo del 2017.
"Stiamo ottenendo progressi significativi nei nostri sforzi per rendere Twitter un servizio più sano e di valore ogni giorno", ha dichiarato il fondatore e ad Jack Dorsey, "stiamo facendo un lavoro migliore nell'individuare e rimuovere gli account spam e sospetti". A fronte di un calo di nove milioni di utenti nel periodo da luglio e settembre (che l'azienda imputa anche alla nuova direttiva europea sulla privacy), il numero di utenti attivi quotidianamente è invece cresciuto del 9% nel confronto con lo stesso periodo del 2017.