"Penso che internet nella sua attuale incarnazione sia una macchina che conferma i pregiudizi". Lo ha affermato il ceo di Amazon, Jeff Bezos, intervenuto a San Francisco durante la conferenza Wired 25. L'uomo più ricco del pianeta si è detto "preoccupato", in particolare, che i social media possano essere "molto utili ai regimi dispotici per far rispettare la loro volontà".
Il web come strumento di conferma e amplificazione dei pregiudizi degli utenti: non è un concetto nuovo. è una preoccupazione comune a molti osservatori ed esperti, primo tra tutti il padre del web Tim Berners Lee. A rimarcarla, pero', questa volta è una delle più grandi compagnie digitali del mondo, per bocca del suo fondatore.
"Una tecnologia che aumenta il bias", la distorsione cognitiva che tende a rafforzare le proprie convinzioni, "non è una buona cosa. Porterà a un maggiore tribalismo". Il problema, però, spiega Bezos, non è lo strumento ma il suo utilizzo: "Sono stati scritti libri malvagi che hanno condotto a cattive rivoluzioni. Con i libri sono stati creati regimi fascisti, ma questo non significa che il libro sia cattivo. La società, alla fine, sviluppa una risposta immunitaria agli usi negativi delle nuove tecnologia, ma ci vuole tempo".
Secondo Bezos, i social media sono ancora immaturi. E gli attuali problemi che riguardano la loro influenza (sulla politica e non solo) saranno prima o poi corretti. "A causa della tecnologia, succederanno tante cose che non ci piaceranno, ma non è una cosa nuova, è sempre stato cosi'". "Scopriremo" come uscirne. Ma la soluzione, conclude, "non è "fermare il progresso tecnologico".