Una falla nel software ha messo a rischio i dati di 500 mila utenti di Google+, il social network di Mountain View, ma il gruppo ha taciuto. Lo rivela il Wall Street Journal, precisando che il problema è stato scoperto nella scorsa primavera ma la società non lo ha reso noto temendo un danno di immagine e gravi conseguenza dal punto di vista dei controlli.
Crollo in Borsa
In seguito alla rivelazione Wall Street chiude contrastata, una seduta caratterizzata dal nervosismo dei mercati Usa anche per l'aumento dei tassi di interesse. Da parte sua il calo dei prezzi del petrolio deprime i titoli energetici. Google da sola perde oltre l'1%. Il Dow Jones guadagna lo 0,17% 26.492,45 il Nasdaq perde lo 0,67% a 7.735,05 punti, riflettendo una flessione dei tecnologici e lo S&P arretra dello 0,04% 2.884 punti.
I titoli Alphabet, casa madre dell'azienda di Mountain View, crollano in Borsa.. Le azioni di Alphabet hanno toccato il minimo degli ultimi 3 mesi con un calo del 2,7% mentre la società, in un blog, ha annunciato la chiusura della versione per i consumatori di Google+, il social network con il quale ha sperato, senza successo, di insidiare Facebook. In post sul suo blog, Alphabet, ha detto di aver scoperto e risolto il problema lo scorso marzo.
Le spiegazioni di Mountain View
Dopo Facebook, con lo scandalo di Cambridge Analytica, e Yahoo, accusata di violare la privacy dei propri utenti per fini pubblicitari, nella bufera finisce così anche il colosso dei motori di ricerca. La falla al software di Google+ avrebbe messo a rischio i dati di 500.000 utenti, rendendo disponibili informazioni come il nome, l'indirizzo email, la professione, il sesso e l'età. Alphabet si è difesa sostenendo di non aver divulgato la notizia sul 'bug' perché non sono emerse prove di un uso improprio dei dati esposti da parte di sviluppatori esterni. Il gruppo ha dunque annunciato una serie di modifiche alla privacy e il blocco del servizio per i consumatori di Google+, il social network in crisi perenne lanciato nel 2011 con la speranza, vana, di insidiare il primato di Facebook.
Ora rischia una mazzata dall'Ue
L'Ue potrebbe imporre a Google una multa fino al 2% dei ricavi totali per non aver avvertito i regolatori entro le 72 ore successive alla scoperta della falla ma la nuova regolamentazione, 'General Data Protection Regulation', è entrata in vigore lo scorso maggio mentre l'incidente si è verificato a marzo.