Riguardano tutti, eppure non sono mai stati pubblicati. Da anni oramai l’Authority dei trasporti chiede di rendere pubblici i contratti delle concessioni autostradali in nome della trasparenza nei confronti degli utenti. Questi contratti sono testi che regolano il rapporto tra il concedente, ovvero il ministero dei Trasporti, e i concessionari, come Autostrade per l’Italia, il gruppo Gavio o il gruppo Toto. La maggior parte di questi contratti sono stati stipulati alla fine degli anni Novanta, il periodo delle grandi liberalizzazioni in Italia, e poi rinnovati tra il 2007 e il 2010 (Corriere della Sera)
“Le concessioni”, in tutto una ventina o poco più, scrive Il Giornale, sono i contratti con cui lo Stato (attraverso il Ministero delle Infrastrutture) affida a una società la gestione di un tronco autostradale, i rispettivi obblighi e diritti, i ricavi che l'operatore privato ne potrà trarre e gli investimenti a cui si impegna […] Quella di Autostrade per l'Italia, siglata nel 1997, scadeva nel 2038, ma di recente, in cambio dei lavori sulla nuova super tangenziale di Genova, la cosiddetta Gronda, è stata prorogata al 2042.
Graziano Del Rio lo scorso febbraio aveva annunciato la desecretazione di questi contratti. Sul sito del governo sono stati pubblicati tutti i contratti stipulati, quelli che regolano le concessioni sulla rete a pedaggio, gli allegati tecnici che definiscono i profili specifici del rapporto concessioni, e l’accesso generalizzato alle informazioni di interesse pubblico sugli operatori.
Tuttavia, si nota in un articolo pubblicato sei mesi fa sul blog Phastidio.net che molto ha fatto discutere in queste ore dopo la tragedia di Genova, “la trasparenza effettiva si è subito rivelata di portata ben più limitata di quella proclamata dal ministro. Infatti, “nelle decine e decine di pagine offerte alla consultazione (…) ci sono buchi vistosi e grandi come voragini: mancano gli allegati fondamentali, quelli su cui sono incardinati i contenuti economici e finanziari del contratto”. Sono così rimasti secretati dati necessari a fare luce sui 'Signori delle autostrade', quali “la remunerazione del capitale ..la revisione delle tariffe ..il piano economico finanziario ..la descrizione delle opere da realizzare ..il recupero degli introiti per gli investimenti non realizzati o ritardati ..il cronoprogramma degli investimenti ..le inadempienze””. Una pubblicazione che sei mesi fa era dunque solo parziale, lontana dalla full diclosure, completa desecretazione, voluta dalla’Autorità dei trasporti.
Ma quali sono queste parti rese segrete e perché le informazioni presenti nei documenti non pubblicati sono così rilevanti? È la stessa Autorità dei Trasporti, ricorda Phastidio, a chiarirlo: si tratta di “dati gestionali sulle concessioni, oggi detenuti – ahimè – in via esclusiva dalla struttura organizzativa del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti”, che “consentirebbero, fra l’altro, di distinguere correttamente gli investimenti aggiuntivi che si intendono fare da quelli già previsti nelle convenzioni in essere e non realizzati. Questi dati, al momento, non sono nella disponibilità dell’Autorità, nonostante la nostra richiesta”.