Mentre il vicepremier M5s, Luigi Di Maio, ribadisce la "volontà politica" di revocare la concessione e il ministro per le Infrastrutture, Danilo Toninelli, muove i primi passi in questa direzione, giornata di intensi incontri e contatti fra i vertici di Atlantia, di Autostrade per l'Italia e di Edizione, la holding della famiglia Benetton azionista di maggioranza relativa del gruppo, dopo il crollo del ponte Morandi a Genova. E la quotazione del titolo Atlantia, che giovedì era crollata del 22%, ha registrato venerdì un parziale recupero, chiudendo con un progresso del 5,68%, dopo aver raggiunto il +7% prima delle parole di Di Maio.
A un incontro a Milano hanno partecipato l'ad di Atlantia, Giovanni Castellucci, quello di Edizione, Marco Patuano, e Fabio Cerchiai, che presiede entrambe le società, assieme a un gruppo di legali. Le riunioni, in vista dei consigli di amministrazione della settimana prossima, vertono fra l'altro sulla possibilità di varare un primo intervento per far fronte alle conseguenze del crollo, con iniziative risarcitorie.
Niente dimissioni
Sul tavolo dei due board - quello di Autostrade il 21 e quello di Atlantia il 22 - non ci saranno invece le dimissioni dell'ad Giovanni Castellucci, che ha la fiducia dell'azionista di riferimento. In ogni caso la società, proprio in funzione della concessione, sarà tenuta a ripristinare a proprio carico l'A10 e a pagare i risarcimenti, perché con la concessione, oltre ai guadagni, vengono trasferiti anche i rischi.
Durante il cda di Autostrade, in particolare, è previsto un aggiornamento ai consiglieri riguardante i molteplici aspetti tecnici e legali della situazione e il piano di intervento sul ponte crollato il 14 agosto.
Gli analisti non credono alla revoca
Quanto all'ipotesi di una revoca della concessione, continua a farsi sentire la pressione da parte di diversi membri del governo Conte, ma viene reputata poco probabile dagli analisti. Se si dovesse arrivare a questo, sottolineano società di rating come Moody's o S&P, il loro giudizio su Atlantia potrebbe essere rivisto al ribasso. Attenzione sulla tragedia anche Swiss Re, che è fra gli assicuratori di Autostrade per l'Italia: "Siamo al lavoro, continueremo a sostenere il nostro cliente nella gestione dell'impatto di questo tragico evento sulle vittime e sulle loro famiglie", spiegano dalla compagnia svizzera. "Lavoreremo - aggiungono - al processo di valutazione che includerà il contributo di esperti indipendenti per determinare le cause più probabili" del crollo.